I fumi di scarico sono da sempre ritenuti tra i maggiori responsabili dell’inquinamento atmosferico. Una ricerca attuale rivela l’esistenza di un’altra causa, meno conosciuta, ma altrettanto pericolosa: la polvere dei freni. Sembrerebbe, infatti, che le particelle rilasciate durante la frenata dei veicoli potrebbero essere nocive per la salute dei nostri polmoni, più delle emissioni diesel. 

L’introduzione dei veicoli elettrici sarebbe servita a contrastare l’inquinamento atmosferico, ma gli EV, generalmente più pesanti, richiedono, una forza frenante superiore. Ciò provoca la maggiore emissione di polvere dei freni, determinando la necessità di fronteggiare il problema in modo rapido.

Durante il rallentamento di un veicolo, lo sfregamento tra pastiglie e dischi dei freni favorisce l’emissione di microscopiche particelle, meglio note come polvere dei freni. Questi corpuscoli possono rappresentare fino al 55 % delle particelle sottili correlate al traffico urbano. Un recente studio, effettuato dagli scienziati dell’Università di Southampton, ha evidenziato come alcuni tipi di pastiglie dei freni possano condizionare le cellule dei polmoni umani.

I risultati dello studio, pubblicati su Particle and Fibre Toxicology, hanno rivelato verità sconcertanti. La polvere dei freni prodotta dalle pastiglie contenenti notevoli quantità di rame può essere pericolosa. Potrebbe, infatti, provocare processi infiammatori superiori a quelli causati dall’emissione dei gas di scarico diesel.

salute polmonare

Le pastiglie dei freni delle auto contengono rame

Le pastiglie dei freni variano per composizione: a basso contenuto metallico, semi-metalliche, organiche non amianto (NAO) e ceramiche. Le NAO e ceramiche, contenenti elevati quantitativi di rame, causerebbero i danni maggiori. Usato inizialmente in sostituzione dell’amianto, il rame favorisce la conduzione di calore nelle pastiglie dei freni. I ricercatori hanno scoperto che, esponendo i polmoni alla polvere dei freni di queste pastiglie, si verificava un accumulo di rame nelle cellule, che determinava l’insorgenza di fenomeni infiammatori e alterazioni metaboliche.

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La polvere dei freni ad alto contenuto di rame avrebbe innescato un meccanismo cellulare detto Segnalazione pseudoipossica (HIF). Le cellule avrebbero reagito come se si trovassero in assenza di ossigeno, pur essendo questo presente. Questa falsa reazione potrebbe determinare l’insorgenza di malattie polmonari e, in alcuni casi, di tumori. L’alleggerimento del contenuto di rame nelle pastiglie dei freni potrebbe limitare i rischi per la salute umana. Tuttavia, la polvere dei freni non è stata ancora sufficientemente regolamentata, rispetto alle emissioni dei gas di scarico dei veicoli.