Un nuovo studio di carattere cosmologico pubblicato su Astroparticle Physics e su Journal of Cosmology potrebbe rappresentare un punto di svolta sullo studio dell’universo. Sono state raccolte diverse immagini da uno dei più grandi telescopi spaziali al mondo, Euclid. Questo ha dimostrato come la lente gravitazionale del sistema solare sia debole e che questo potrebbe essere utile per capire meglio il principio cosmologico.
A fare chiarezza su tutto questo l’astrofisico sudafricano James Adam che, tramite l’Università del Capo Occidentale, avrebbe fatto importanti scoperte. L’uomo ha quindi realizzato che il nostro Sistema Solare non si trova al centro dell’universo perché molto probabilmente un centro non esiste.
Pare inoltre che questo sia stato definito come isotropico poiché, a differenza di come l’abbiamo sempre percepito, si avvale di diverse vie in continua evoluzione. È comunque molto lontano dal concetto di perfezione e le strutture finiscono per variare all’improvviso e in maniera inaspettata.
![esempi di come le modalità E e B deformano le immagini di galassie distanti](https://leganerd.com/wp-content/uploads/2025/02/esempi-di-come-le-modalita-E-e-B-deformano-le-immagini-di-galassie-distanti.jpg?width=800&height=450&quality=75)
Gli studi sull’universo portano a nuove rivelazioni
Da quello che sappiamo tutti questi studi hanno come fine quello di misurare con modalità più precise le varie anomalie che potrebbero presentarsi nel cosmo e tutto questo potrebbe avvenire proprio tramite il telescopio Euclide. Tutto potrebbe avvenire tramite la presenza di lenti gravitazionali molto deboli che offrono la possibilità di rivelare delle anisotropie nell’universo. Grazie alla lente si possono verificare i vari tagli dell’universo, sfruttando un sistema di misurazione che riduca al minimo gli errori.
Gli studi sono stati verificati da Adam e dai suoi colleghi, i quali hanno simulato un’esplosione dell’universo per far sì che fossero diverse le isotropie da cogliere. Lo studio si trova in una fase iniziale e Adam spera che tutti i suoi colleghi riusciranno ad applicare i risultati raggiunti ad altre situazioni, in maniera da confermare tutte queste anomalie. La strada è ancora lunga e certamente non delle più facili, ma tutte le revisioni che ne deriveranno non faranno altro che rendere questo studio sempre più verificato.