Una nuova scoperta scientifica vede come protagonisti indiscussi gli animali. Secondo i fisici implicati in questo esperimento, alcune specie sarebbero in grado di percepire i campi magnetici relativi al limite quantistico grazie a dei sensori innati. Si tratta di una sorta di capacità che può essere descritta come una magneto-recessione e che, a quanto pare, sarebbe in atto da sempre anche se è riuscita a consolidarsi maggiormente in alcune specie.
Ad occuparsi di questi studi alcuni fisici dell’Università di Creta che hanno avuto la possibilità di analizzare alcuni animali e le loro potenzialità circa questo settore. Ovviamente, si tratta di processi complicati sono oggetto di studio da tantissimo tempo e che in più di occasione hanno messo in difficoltà l’uomo.
Da sempre si procede al calcolo della spinta della trazione di un campo magnetico, in maniera tale da riuscire a stabilire l’energia contenuta all’interno di quest’area. Questo però non ha fatto che degenerare in un ambiente poco sicuro che molto spesso ci porta a concentrarsi su elementi frivoli che, invece, alcuni animali riescono ad evidenziare proprio per questa capacità innata.
![i piccioni potrebbero usare l'induzione come meccanismo per rilevare il campo magnetico terrestre](https://leganerd.com/wp-content/uploads/2025/02/i-piccioni-potrebbero-usare-linduzione-come-meccanismo-per-rilevare-il-campo-magnetico-terrestre.jpg?width=800&height=450&quality=75)
In che modo gli animali si avvicinano al magnetismo?
I due fisici dell’Università di Creta, Kominis e Gkoudinakis si sono quindi dedicati a diversi esperimenti per vedere in che modo gli animali riuscissero a capitale tale magnetismo e mettendoli a confronto con i sensori che l’uomo ha costruito negli anni. Alcuni studi si sono verificati nel 2019, quando sono stati presi in esame dei piccioni che, a quanto pare, sono in possesso di una capacità intrinseca che permette loro di rilevare la tensione circostante grazie a delle cellule ciliate site nell’apparato uditivo.
È quindi emerso che questi animali riescono ad associare determinate reazioni al campo magnetico percepito. optando quindi per dei cambiamenti e delle risposte diverse in base alla situazione. Un’altra spiegazione è quella che si rifà alla presenza di piccoli atomi di ferro che si trovano all’interno dei vari organismi, nei quali riuscirebbero ad agire e ad avere una correlazione con il magnetismo. Ovviamente questa ricerca è solamente in una fase iniziale, ma gli scienziati sono intenzionati a scoprire la sensibilità che queste specie animali dimostreranno circa questa loro capacità.