Jason Allen si autodefinisce un’artista di “media sintetici” e la sua creazione Theatre D’opera Spatial, interamente generata con Midjourney e poi affinata in post-produzione, ha vinto un concorso di una fiera statale americano, scatenando più di qualche polemica.

Un anno fa, Allen aveva tentato di registrare il copyright dell’opera, ottenendo però un sonoro rifiuto da parte dell’Ufficio Copyright. Ora l’artista ci riprova: ha presentato ricorso nella speranza di stravolgere l’attuale interpretazione delle norme sul diritto d’autore, in modo che includano anche i prodotti dell’intelligenza artificiale.

Perché l’arte generata dall’AI non è protetta dal copyright

Lo scorso ottobre, l’U.S. Copyright Office aveva sostenuto che, essendo quasi l’intera operata generata da Midjourney, la richiesta di registrazione del copyright era da ritenersi inammissibile.

Per lo stesso motivo per cui non potrebbe venire registrato un quadro dipinto da uno scimpanzè (il paragone non ce lo siamo inventati, è stato davvero oggetto di giurisprudenza): il requisito fondamentale perché opera sia meritevole di tutela è che questa sia prevalentemente il frutto dell’ingegno umano.  In assenza di un contributo umano determinante, ben superiore al semplice inserimento di un promt, non è possibile procedere.

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L’artista non molla: le leggi sul copyright devono cambiare?

Jason Allen ha ora presentato un appello, chiedendo una revisione giudiziaria e sostenendo che l’attenzione mediatica negativa attorno all’opera possa aver influenzato la percezione e il giudizio dell’esaminatore dell’Ufficio Copyright.

Allen ritiene che una regola che stabilisca un processo di revisione per determinare quali parti dell’opera siano di authorship umana sia “del tutto arbitraria”, poiché alcuni esaminatori potrebbero non essere in grado di distinguere un’opera d’arte che utilizza strumenti di IA da una che non ne fa uso.

Ora l’artista spera che una giuria esaminerà il suo appello, annullando il rifiuto di proteggere Theatre D’opera Spatial sotto le leggi che tutelano il diritto d’autore. In assenza di nuove leggi, ad ogni modo, è molto difficile che l’appello porti ad un esito diverso.