Un tribunale australiano ha inflitto una multa di 610.500 dollari australiani (circa 400.000 euro) a X, la piattaforma precedentemente nota come Twitter. La sanzione è stata imposta per la mancata collaborazione dell’azienda con le indagini sulla sicurezza dei minori online.

La Corte Federale dell’Australia ha stabilito che X non ha risposto adeguatamente alle richieste dell’eSafety Commissioner, l’autorità nazionale per la sicurezza su Internet, riguardo le misure adottate per contrastare lo sfruttamento sessuale dei minori sulla piattaforma.

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La controversia è nata quando, in seguito all’acquisizione e alla ristrutturazione di Twitter da parte di Elon Musk, X ha sostenuto di non essere più soggetta agli obblighi normativi australiani per le azioni che riguardano la precedente amministrazione del social.

Julie Inman Grant, eSafety Commissioner, ha commentato: “La difesa di X potrebbe creare un pericoloso precedente, permettendo alle aziende estere di eludere le responsabilità normative semplicemente fondendosi con un’altra entità.”

Non è la prima volta che X si scontra con le autorità australiane. All’inizio dell’anno, l’azienda ha contestato un ordine dell’eSafety Commissioner di rimuovere contenuti relativi a un’aggressione, sostenendo che un regolatore di un singolo paese non dovrebbe dettare l’accessibilità dei contenuti a livello globale.