Le accuse rivolte a Microsoft riguardo al suo browser Edge stanno facendo discutere l’Europa. Secondo una lettera inviata alla Commissione Europea da tre browser rivali (Vivaldi, Waterfox e Wavebox) e il gruppo di sviluppatori web Open Web Advocacy, Microsoft starebbe concedendo un vantaggio sleale a Edge, preimpostandolo come browser predefinito su tutti i computer Windows.

Questa pratica, sostengono, impedisce una reale concorrenza sul mercato, rendendo difficile per i browser indipendenti competere equamente. Le aziende hanno chiesto alla Commissione di sottoporre Edge alle rigide regole previste dal Digital Markets Act (DMA), una normativa europea pensata per garantire una maggiore trasparenza e libertà di scelta per i consumatori.

Anche Edge dovrebbe venire regolamentato?

Il DMA, entrato in vigore nel 2023, impone una serie di obblighi ai cosiddetti “gatekeeper” digitali, ovvero le piattaforme che controllano l’accesso dei consumatori a determinati servizi online. La sua finalità è favorire una maggiore concorrenza, obbligando queste piattaforme a non favorire i propri prodotti rispetto a quelli di terzi.

Nonostante ciò, la Commissione, in una decisione di febbraio, ha stabilito che Edge non rappresenta un gatekeeper, poiché non detiene una quota di mercato sufficiente per essere considerato tale. Attualmente, Edge possiede poco più del 5% del mercato globale dei browser, mentre il leader di mercato, Google Chrome, ne detiene il 66%, secondo i dati di StatCounter.

Tuttavia, l’accusa delle aziende rivali non si limita alla preimpostazione di Edge come browser predefinito. Esse sostengono che i messaggi pop-up all’interno di Edge distorcano le caratteristiche dei browser concorrenti, scoraggiando gli utenti dal passare a alternative. Questo tipo di comportamento, secondo Vivaldi e gli altri firmatari, va contro lo spirito del DMA e ostacola una reale competizione sul mercato.

In questo contesto, il ricorso di Opera, azienda norvegese che ha portato Microsoft in tribunale lo scorso luglio per una presunta esenzione ingiusta del suo browser dalle normative DMA, trova un importante supporto.