La Corte di Giustizia dell’UE ha stabilito che Apple dovrà restituire 13 miliardi di euro all’Irlanda per agevolazioni fiscali considerate illegali dalla Commissione Europea nel 2016. La sentenza della Corte di Giustizia dell’UE ribalta una precedente decisione del 2020 di un tribunale inferiore, favorevole ad Apple.
Gli accordi tra Irlanda e Apple non erano legali
La vicenda risale al 2014, quando la Commissione Europea ha iniziato a indagare sugli accordi fiscali che l’Irlanda aveva stipulato con Apple. Questi accordi avevano permesso al colosso tecnologico di pagare un’aliquota effettiva molto bassa sui profitti generati in Europa, arrivando fino allo 0,005% nel 2014. La Commissione ha ritenuto che tali agevolazioni rappresentassero un aiuto di Stato illegale, che avrebbe conferito ad Apple un vantaggio competitivo indebito rispetto ai suoi concorrenti. Questo, secondo Bruxelles, violava le leggi antitrust europee.
In una dichiarazione rilasciata al Financial Times, Apple ha criticato la sentenza, sostenendo che l’UE stacercando di “cambiare retroattivamente le regole” e ha sottolineato che i suoi redditi erano già soggetti a tassazione negli Stati Uniti.
Il braccio di ferro tra UE e Big Tech
La decisione è una vittoria per la Commissione Europea, che negli ultimi anni ha intrapreso una serie di azioni contro le grandi aziende tecnologiche statunitensi, accusandole di eludere le leggi fiscali attraverso complesse strutture societarie.
Ma in passato la Commissione non ha sempre avuto fortuna. La condanna contro Apple arriva dopo una lunga serie di sconfitte della Commissione contro le multinazionali americane. Nel 2021, la Corte di Giustizia dell’UE ha stabilito che Amazon non doveva pagare 250 milioni di euro in tasse arretrate al Lussemburgo, mentre Starbucks ha vinto un caso simile nei Paesi Bassi.