Una ricerca estremamente interessante, e che potrebbe avere risvolti molto importanti, afferma che ridurre l’assunzione di un particolare amminoacido essenziale può rallentare l’invecchiamento e addirittura allungare la vita. Questa è la conclusione alla quale sono arrivati gli scienziati.

La ricerca è stata condotta sui topi, ci si chiede quindi se può aiutare anche gli essere umani a migliorare la longevità e la qualità della vita. L’isoleucina è uno dei tre aminoacidi a catena ramificata che usiamo per integrare proteine nel nostro organismo. È essenziale per la nostra sopravvivenza, ma poiché le nostre cellule non possono produrlo da zero, dobbiamo ottenerlo da fonti come uova, latticini, proteine di soia e carni. Precedenti ricerche hanno però dimostrato che un consumo eccessivo può portare a conseguenze negative.

I risultati della ricerca

Nello studio più recente, i topi sono stati alimentati con una diete contenente 20 aminoacidi comuni. I topi avevano circa sei mesi all’inizio dello studio, che equivalgono ai 30 di un essere umano, e potevano mangiare quanto volevano, ovviamente limitandosi al cibo che gli veniva dato.

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La diminuzione dell’isoleucina ha aumentato la durata della vita dei topi e anche il loro stato di salute generale. I topi maschi hanno avuto un aumento del 33% della durata della loro vita rispetto ai topi la cui isoleucina non era stata limitata. Le femmine, invece, hanno avuto un aumento del 7%. Questi topi hanno anche ottenuto punteggi migliori in vari ambiti della salute, tra cui forza muscolare, resistenza, livelli di zucchero nel sangue, uso della coda e perdita di capelli.

Secondo i ricercatori, diminuire l’isoleucina negli essere umani può avere un ottimo effetto anti invecchiamento. Bisogna però sottolineare che, come per tutti gli studi sui topi, non possiamo avere la certezza assoluta fino a quando il test non sarà condotto sugli esseri umani. Infine, come detto anche da Dudley Lamming dell’Università del Wisconsin, è impensabile passare tutti ad una dieta a basso contenuto di isoleucina, ma lo studio rappresenta comunque un primo passo importante.