Gli uomini che dormono bene possono vivere fino a 4,7 anni in più rispetto a coloro che hanno difficoltà nel sonno, mentre per le donne la differenza è di 2,4 anni in più. La ricerca dimostra che la qualità del sonno ha un impatto significativo sulla longevità e sottolinea l’importanza di una buona igiene del sonno per la salute generale e il benessere a lungo termine. 

Nell’analisi sono stati inclusi i dati di 172.321 partecipanti, con un’età media di 50 anni, i quali sono stati seguiti per una media di 4,3 anni. Durante questo periodo, sono stati registrati 8.681 decessi, di cui il 30% è stato attribuito a malattie cardiovascolari, il 24% a tumori e il 46% ad altre cause. 

Per valutare la qualità del sonno dei partecipanti, i ricercatori hanno creato un punteggio basato su cinque fattori: durata ideale del sonno (sette-otto ore a notte), difficoltà ad addormentarsi meno di due volte a settimana, difficoltà a mantenere il sonno meno di due volte a settimana, uso di farmaci per il sonno e sentirsi ben riposati almeno cinque giorni a settimana dopo il risveglio. Ai partecipanti è stato assegnato un punto per ogni fattore soddisfatto, fino a un massimo di cinque punti per la massima qualità del sonno. 

Secondo lo studio, rispetto ai partecipanti con un punteggio di qualità del sonno di solo 0-1, coloro che hanno ottenuto il punteggio massimo di 5 hanno mostrato una riduzione del 30% delle probabilità di morte per qualsiasi motivo, del 21% per le malattie cardiovascolari, del 19% per il cancro e del 40% per cause diverse dalle malattie cardiache o dal cancro. Inoltre, si sono verificate differenze tra uomini e donne: gli uomini con un sonno di qualità hanno vissuto in media 4,7 anni in più rispetto a quelli con un sonno di bassa qualità, mentre le donne hanno vissuto in media 2,4 anni in più.