Nella contea di Los Angeles sono stati lanciati diversi progetti innovativi per la cattura della CO2 dall’atmosfera. Tra questi, il Progetto Monarch, che purificherà milioni di litri d’acqua al giorno e catturerà 25.000 tonnellate di CO2 all’anno, e il sistema commerciale di cattura diretta dell’aria di CarbonCapture Inc., che potenzialmente dovrebbe rimuovere oltre 500 tonnellate di CO2 all’anno.
Per capirci, un’auto in media emette 4,6 tonnellate di CO2 all’anno. Il solo Progetto Monarch, a fronte di un investimento ad otto cifre, correggerebbe, dunque, i consumi di circa 5000 automobili. Solo a Los Angeles ne circolano su strada più di 8 milioni.
Oggi gli sforzi per la cattura della CO2 dall’aria sono ancora in uno stato embrionale: i costi sono elevati e la tecnologia è ancora troppo acerba per essere dispiegata a livello globale con effetti apprezzabili sulla lotta al cambiamento climatico. La buona notizia è che nel prossimo futuro le cose potrebbero cambiare per il meglio.
Cattura della CO2 dall’aria: il 2024 sarà l’anno della svolta?
I progetti di Monarch e Carbon Capture sono solo la punta dell’iceberg. Il Governo degli Stati Uniti sta destinando importanti risorse alla ricerca sulla cattura della CO2 e nel 2024 stiamo assistendo alla proliferazione di iniziative che vedono la collaborazione tra settore pubblico e privato.
L’impianto della CarbonCapture per la cattura diretta dell’aria che sorgerà a Palmdale è solo il primo tassello di una più vasta strategia che, che nel corso del futuro, potrebbe portare alla rimozione di 2 milioni di tonnellate di CO2 all’anno. L’azienda vuole produrre in serie almeno 4000 impianti da dispiegare in tutto il mondo.
Altre aziende di Los Angeles stanno contribuendo a questi sforzi. Captura è focalizzata sulla rimozione della CO2 dalla parte superiore dell’oceano, Avnos sta sviluppando una tecnologia che produce acqua mentre cattura carbonio, ed Equatic sta utilizzando processi oceanici per rimuovere la CO2.
La scommessa di Equatic: immagazzinare la CO2 nell’oceano
La struttura di San Pedro di Equatic, ad esempio, utilizza piastre elettriche per creare flussi acidi e alcalini, che mineralizzano la CO2 in carbonati per un immagazzinamento permanente nell’oceano. Questo processo produce anche idrogeno a emissioni negative di carbonio, che potrebbe venire usato come fonte di energia.
Equatic sta espandendo le sue operazioni collaborando con Deep Sky, uno sviluppatore canadese di progetti di rimozione del carbonio, per stabilire il primo impianto commerciale su scala nordamericana per la rimozione della CO2 dall’oceano in Quebec. Questo impianto punta a catturare circa 100.000 tonnellate di CO2 all’anno, molto più delle 40 tonnellate metriche per anno della struttura di San Pedro.
Heirloom, un’azienda di cattura diretta dell’aria, ha annunciato due nuovi progetti in Louisiana che dovrebbero rimuovere centinaia di migliaia di tonnellate metriche di CO2 all’anno. La loro tecnologia accelera l’assorbimento naturale della CO2 da parte del calcare: normalmente ci impiegherebbe anni, ma con la loro tecnologia il lasso di tempo si riduce ad appena tre giorni.
L’enorme investimento degli Stati Uniti d’America
Queste iniziative sono supportate da un massiccio finanziamento del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, che ha stanziato 3,5 miliardi di dollari. Questo programma prevede anche lo sviluppo di quattro hub regionali su larga scala per la cattura diretta dell’aria, ciascuno capace di catturare e immagazzinare almeno un milione di tonnellate di CO2 all’anno.
Questo enorme finanziamento sta permettendo di esplorare più approcci contemporaneamente, con l’obiettivo ambizioso di arrivare ad una tecnologia sufficientemente matura ed economica, in grado di diventare una preziosa risorsa nella lotta contro i cambiamenti climatici.