Dal 29 dicembre è disponibile sulla piattaforma streaming Netflix la serie TV Berlino, lo spin-off de La Casa di Carta. Vi proponiamo qui di seguito la recensione di Berlino, che si contraddistingue per essere una produzione di qualità, e che può essere ben affiancata alla serie madre.

Uno spin-off all’altezza

Al centro di questo spin-off su Berlino vediamo il Pedro Alonso che interpreta il personaggio protagonista. Berlino ha formato una squadra che lo accompagnerà per fare un colpo da 44 milioni di euro. Al centro della scena c’è la città di Parigi. Questo luogo offrirà a Berlino, non solo la possibilità di fare il colpo del secolo, ma, anche quello di trovare una passione amorosa che il personaggio credeva di aver perso.

Il carisma del character Berlino è forte, e si nota fin dalla prima inquadratura. La stilizzazione della serie riesce a prendere fin dalle prime scene, accompagnata da una regia di livello, e che crea dei ritmi che non fanno perdere neanche un minuto. Lo spin-off de La Casa di Carta mette al centro più temi e generi. Non ci troviamo più solo all’interno di una Heist story, ma il personaggio protagonista porta sé stesso e lo spettatore all’interno di una trama romantica piena di contaminazioni.

Il carisma del character Berlino è forte, e si nota fin dalla prima inquadratura.

C’è lo humor, l’azione, ma anche la romantic story. Berlino è uno spin-off che offre di tutto, e che porta a spiccare, non solo il personaggio protagonista di Pedro Alonso, ma anche le figure che lo accompagnano. Sotto questo punto di vista, la formula de La Casa di Carta è stata ben replicata. La forza del gruppo prevale anche sulla scena. 

I compagni di Pedro Alonso sembrano essere tutti character validi, con attori che riescono bene a calarsi nella parte. C’è Damian interpretato da  Tristán Ulloa; Michelle Jenner con la sua Keila; Begoña Vargas con il personaggio di Cameron;  Julio Peña Fernández con Roi.

La squadra protagonista di Berlino funziona, perché ogni character ha una diversa sfaccettatura che si amalgama bene, contaminandosi. La formula è quella valida dai tempi de La Sporca Dozzina, e che è stata resa super pop da Suicide Squad. Le Heist story funzionano anch’esse da sempre, da Rapina a mano armata di Stanley Kubrick, ma anche in precedenza. Il geniale filmmaker americano ha, però, avuto la capacità entrare nel genere rendendolo caratterizzante. E la formula di Berlino è la stessa.

Un’alchimia perfetta

La serie spin-off de La Casa di Carta cerca di caratterizzarsi fin dalle prime battute. La contaminazione di generi è uno degli elementi di spicco. Ma anche la regia, i tagli di montaggio, le musiche, sono tutti elementi che cercano di dare alla serie TV una forte caratterizzazione ed uno stile capace di unire il pop con una narrazione forte.

Pedro Alonso è la guida perfetta per portare lo spettatore all’interno di un mondo in cui tutto deve essere calcolato al centesimo ed al millimetro, ma, allo stesso tempo, occorre anche il sangue freddo per poter gestire i colpi di scena. E Berlino ne offre parecchi. In particolare, il fatto che il personaggio risulti essere diviso tra il sentimento e gli affari lo porta a prendere delle decisioni per gestire entrambe le cose, e per capire cosa veramente possa contare.

Così come dice lo stesso Berlino, a muovere il mondo sono “i soldi e l’amore”. Ad inizio serie troviamo il personaggio che si congeda dalla sua ex moglie, pronto ad una nuova avventura. Ma gli intoppi amorosi creeranno dei forti cambiamenti ad i suoi piani. Ed è questo il lato più intrigante della serie.

L’effetto sorpresa si propone ogni pochi minuti, e, nel frattempo, viene condito da scene che tengono bene il ritmo della narrazione. Il carisma di Pedro Alonso contamina lo schermo, ma anche le tematiche al centro della storia riescono a creare un’alternanza di sensazioni che funzionano.

Così come dice lo stesso Berlino, a muovere il mondo sono “i soldi e l’amore”.

La recensione di Berlino, spin-off de La Casa di Carta, non può che essere positiva, considerando che, spesso, capita che i progetti collaterali non siano allo stesso livello dei successi da cui vengono tratti. Anzi, spesso occorre confrontarsi con cocenti delusioni. In questo caso l’idea di Alex Pina si è rivelata essere all’altezza.

Del resto il character di Andrés de Fonollosa ha il carisma e la stazza narrativa per poter occupare bene lo schermo con un progetto tutto suo. La Casa di Carta è stata una di quelle serie folgoranti che sono arrivate sulla piattaforma streaming Netflix, ed il proseguimento di quel filone narrativo sembra dimostrarsi all’altezza.

Il futuro darà ancora spazio a questo franchise? Sembra che Alex Pina abbia trovato la formula vincente, e che, in realtà, non esista veramente un’alchimia, se non facendo funzionare più elementi ben incastrati tutti insieme. E stiamo parlando di: un solido soggetto, character che abbiano qualcosa da raccontare, attori capaci di trasmettere emozioni tali da bucare lo schermo, una regia solida e caratterizzante.

Tutti questi elementi fanno parte di Berlino, spin-off de La Casa di Carta. Netflix ha ancora una volta azzeccato il progetto da mandare avanti, e gli utenti della piattaforma possono godersi un’altra storia ambientata all’interno di un universo narrativo che continua a intrigare.

Berlino è disponibile su Netflix dal 29 dicembre.

75
Berlino
Recensione di Davide Mirabello

Berlino è una serie spin-off all'altezza delle aspettative. L'universo de La Casa di Carta viene espanso mettendo al centro uno dei suoi personaggi più carismatici.

ME GUSTA
  • Pedro Alonso ha il carisma adatto per mettersi al centro di questo spin-off.
  • Il gruppo creato da Berlino trasmette una bella alchimia.
  • La mescolanza tra heist story e storia romantica funziona.
FAIL
  • Il passaggio dai momenti action alle scene di alleggerimento, a volte, non viene fatto con le sfumature adatte.