Il consiglio comunale di Porto Alegre, in Brasile, ha recentemente fatto approvare una legge redatta da ChatGPT, un’intelligenza artificiale, per proteggere i contribuenti dal costo della sostituzione dei contatori dell’acqua rubati. Il voto unanime del consiglio ha approvato la proposta, che è entrata in vigore a fine novembre. Il voto di 36 membri ha sigillato il destino dell’ordinanza, senza sapere che era stata generata da un AI, finché il consigliere Ramiro Rosário non ha ammesso di aver usato ChatGPT per scriverlo. “Se l’avessi rivelato prima, sicuramente la proposta non sarebbe stata nemmeno messa ai voti”, ha dichiarato all’Associated Press.
In futuro sarà una tendenza
Rosário ha dichiarato che a ChatGPT non è stato chiesto di proporre l’idea, ma è stato usato come strumento per scrivere le clausole. Il consigliere ha usato un prompt di 49 parole per istruire il chatbot di OpenAI a generare la bozza completa della proposta. In un primo momento, il presidente del consiglio comunale Hamilton Sossmeier ha disapprovato i metodi del suo collega e ha ritenuto che Rosário avesse creato un “pericoloso precedente”. In seguito, però, ha cambiato idea e ha dichiarato: “Ho iniziato a leggere più a fondo e ho visto che, purtroppo o per fortuna, questa sarà una tendenza”. Questo evento ha suscitato dibattiti e riflessioni. Si è aperto il dialogo su un’eventuale tendenza futura: l’utilizzo dell’IA nella formulazione delle leggi. Questa controversia solleva domande essenziali sulla sicurezza, la trasparenza e la responsabilità nell’impiego dell’IA nei processi legislativi. Rosário, tuttavia, ritiene che la tecnologia possa essere utilizzata in modo efficace. “Sono convinto che… L’umanità vivrà una nuova rivoluzione tecnologica. Tutti gli strumenti che abbiamo sviluppato come civiltà possono essere usati per il male e per il bene. Per questo dobbiamo mostrare come possono essere usati per il bene”, ha detto.
Un cambiamento ancora più epocale dell’avvento di Internet
In un articolo pubblicato sul sito web del Center of Legal Profession della Harvard Law School all’inizio di quest’anno, Andrew Perlman, preside della Suffolk University Law School, ha scritto che la ChatGPT “potrebbe rappresentare un cambiamento ancora più epocale dell’avvento di Internet”, ma ha anche messo in guardia dai suoi potenziali difetti. “Potrebbe non essere sempre in grado di tenere conto delle sfumature e delle complessità della legge. Poiché ChatGPT è un sistema di apprendimento automatico, potrebbe non avere lo stesso livello di comprensione e di giudizio di un avvocato umano quando si tratta di interpretare principi e precedenti legali. Questo potrebbe causare problemi in situazioni in cui è necessaria un’analisi legale più approfondita”, ha scritto Perlman.