La tua prossima canzone preferita verrà scritta e cantata da un’IA: Google e Universal lavorano al futuro della musica

La tua prossima canzone preferita potrebbe venire generata da un’IA. O quantomeno è ciò che si auspicano Google e Universal Music: i due colossi vogliono stringere una partnership con l’obiettivo di esplorare le potenzialità dei cosiddetti deepfake audio, che effettivamente nel passato recente hanno prodotto più di qualche hit — ve la ricordate Heart on my Sleeve? La finta canzone di Drake ascoltata milioni di volte?

Per il momento le trattative sono ancora in una fase embrionale, ma – scrive ArsTechnica – l’esistenza del progetto per monetizzare l’uso delle IA per creare musica è stata confermata da quattro fonti autorevoli che hanno parlato dietro condizione di riservatezza.

L’improvvisa popolarità dell’intelligenza artificiale generativa ha generato un aumento nelle canzoni “deepfake, che possono imitare in modo convincente le voci, i testi o il suono di artisti affermati, spesso senza il loro consenso. La voce di Frank Sinatra è stata utilizzata in una versione della canzone hip-hop “Gangsta’s Paradise”, mentre quella di Johnny Cash è stata impiegata nel singolo pop “Barbie Girl”.

Nel frattempo, alcuni artisti più spigliati hanno deciso di abbracciare pienamente questa rivoluzione, lanciando più di qualche iniziativa interessante legata alle IA. Ad esempio, l’ex di Elon Musk, Grimes, ha chiesto ai suoi fan di realizzare canzoni usando l’IA per prendere in prestito’ la sua voce.  Le canzoni di successo – spiega l’artista – possono essere monetizzate e i ricavi vanno divisi 50-50 tra lei e il creatore del brano deepfake. La stessa Grimes si è premurata di specificare che non si farà riguardi a querelare chiunque usi la sua voce per creare canzoni naziste, razziste o controverse.

“La voce di un artista è spesso la parte più preziosa del suo sostentamento e della sua immagine pubblica, e rubarla, non importa con quale mezzo, è sbagliato”, ha dichiarato il consigliere generale della Universal Music, Jeffrey Harleston, durante un’audizione davanti al Congresso degli USA.

Le discussioni tra Google e Universal Music sono in una fase preliminare, e non c’è imminente lancio di un prodotto, ma l’obiettivo è sviluppare uno strumento per consentire ai fan di creare brani con le IA in modo legittimo e di dividere eventuali ricavi con i legittimi detentori dei diritti d’autore.

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