Il gigante energetico Eni ha lanciato una previsione allarmante per il consumo globale di petrolio entro la fine del 2023. Secondo quanto emerso durante il “Italian Energy Summit 2023,” un importante evento dedicato all’energia, organizzato dal Gruppo “Sole 24 Ore,” i consumi di petrolio dovrebbero raggiungere la cifra impressionante di 102 milioni di barili al giorno. Questa notizia solleva importanti questioni riguardo alle sfide globali legate all’energia e alla transizione verso fonti più sostenibili.
Ciò che rende questa proiezione particolarmente interessante è il fatto che il 75% di questo aumento è attribuito al consumo di jet-fuel per l’aviazione e all’industria chimica cinese. Claudio Descalzi, l’amministratore delegato di Eni, ha sottolineato che questa discrepanza tra domanda e offerta rappresenta una seria preoccupazione. Il motivo principale dietro a questa sfida è la mancanza di investimenti adeguati nell’industria petrolifera, che non riesce a soddisfare la crescente richiesta di carburante.
Inoltre, la carenza di petrolio e gas ha avuto effetti collaterali significativi. In 21 dei 22 paesi europei presi in considerazione, si è verificato un aumento del 7% nell’uso del carbone come fonte di energia, a causa della difficoltà nel soddisfare la crescente richiesta energetica. Tuttavia, negli Stati Uniti, la situazione è diversa grazie alla produzione di gas, che ha consentito di compensare il bilancio energetico e ha portato a una riduzione sostanziale dell’uso del carbone, pari all’8-9%.
Questa situazione mette in luce l’importanza cruciale della transizione energetica. Con il mondo che cerca freneticamente soluzioni sostenibili per affrontare le sfide climatiche, la dipendenza continua dal petrolio e da fonti energetiche tradizionali rappresenta un ostacolo significativo. La proiezione di Eni sottolinea la necessità di accelerare gli investimenti nelle energie rinnovabili e nelle tecnologie energetiche avanzate per ridurre la dipendenza dal petrolio e mitigare gli impatti ambientali.