Nell’affascinante esplorazione della vita nell’universo, gli scienziati stanno adottando un approccio all’avanguardia che combina tecnologia di laboratorio e algoritmi di apprendimento automatico. Una ricerca recente, pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), rivela una tecnica rivoluzionaria che può rilevare la presenza di organismi viventi con una straordinaria precisione del 90% analizzando campioni di materiale provenienti da mondi come Marte o la luna di Saturno, Titano.
La tecnica della pirolisi-gascromatografia-spettrometria di massa
L’idea di base di questa tecnologia è sorprendentemente semplice e si basa su un metodo noto come pirolisi-gascromatografia-spettrometria di massa (pyrolysis-GC-MS). Questo metodo utilizza il calore per bruciare un campione di materiale, mentre uno spettrometro analizza i residui chimici risultanti da questa combustione. Il segreto sta nell’uso di algoritmi di intelligenza artificiale per decifrare le informazioni raccolte.
Ciò che rende questa tecnica così straordinaria è la sua versatilità e potenziale applicazione
Inserita in un rover marziano o un’analoga sonda spaziale, potrebbe analizzare campioni di materiali provenienti da luoghi come Europa, una delle lune di Giove. Questa approfondita analisi consentirebbe di scoprire dettagli cruciali sulla vita presente nel nostro sistema solare. La storia dell’esplorazione spaziale ci insegna che trovare la vita in luoghi diversi dalla Terra è un compito impegnativo. Le missioni Viking della NASA negli anni ’70 hanno sollevato interrogativi sulla presenza di vita su Marte, ma i dati non erano sufficientemente risoluti per dare risposte definitive. Oggi disponiamo di strumenti più avanzati e algoritmi di intelligenza artificiale in grado di decifrare i dati raccolti con una precisione sorprendente.
Questa tecnologia non si limita alle domande sulla vita all’interno del nostro sistema solare
Con il lancio del telescopio spaziale James Webb, abbiamo già ottenuto indizi su potenziali tracce di vita su esopianeti distanti. Anche se questi mondi sono molto diversi dalla Terra, l’approccio basato sull’intelligenza artificiale potrebbe aiutarci a decifrare i segreti della vita aliena. Ma c’è di più. Questa tecnologia ha applicazioni terrestri, tra cui l’analisi di campioni controversi come quelli provenienti dalla regione del cratone di Pilbara, in Australia, che potrebbero rappresentare prove di vita sulla Terra risalenti a miliardi di anni fa. Oltre a ciò, è possibile applicarla in medicina per la ricerca di tumori o marcatori di malattie autoimmuni.