L’esposizione ai PFAS (sostanze per- e polifluoroalchiliche) è stata associata ad un maggiore rischio di tumori nelle donne, secondo una nuova ricerca finanziata dal governo statunitense e pubblicata sul Journal of Exposure Science and Environmental Epidemiology. Queste sostanze chimiche, ampiamente utilizzate nei prodotti per la casa, sembrano aumentare il rischio di sviluppare tumori legati agli ormoni, come il cancro alle ovaie, e raddoppiare le probabilità di sviluppare il melanoma.
I PFAS sono presenti in migliaia di prodotti per la cura personale, imballaggi alimentari, vernici e articoli resistenti al calore, come le padelle. Studi precedenti avevano già evidenziato che l’esposizione a questi composti poteva compromettere la fertilità delle donne, riducendola fino al 40%.
I ricercatori di questo nuovo studio hanno analizzato dati raccolti dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC) degli Stati Uniti, utilizzando un programma di biomonitoraggio chiamato NHANES, che ha coinvolto 10.000 persone tra il 2005 e il 2018. I risultati hanno mostrato che le donne con diagnosi di alcuni tumori erano state esposte a specifici PFAS.
Gli autori dello studio suggeriscono che i PFAS possono influenzare le funzioni ormonali delle donne, un possibile meccanismo che aumenterebbe il rischio di sviluppare tumori legati agli ormoni. Inoltre, le differenze sono emerse tra diversi gruppi etnici: le associazioni tra PFAS e tumori ovarici e uterini sono state osservate principalmente nelle donne bianche, mentre le associazioni tra altre sostanze chimiche, chiamate fenoli, e il cancro al seno sono state più evidenti nelle donne non bianche.
Sebbene le ragioni di queste differenze non siano ancora chiare, i ricercatori ipotizzano che potrebbero essere influenzate da fattori come le abitudini alimentari e la vicinanza a fonti di acqua potabile contaminate.
È importante sottolineare che lo studio non dimostra una relazione diretta tra l’esposizione ai PFAS e lo sviluppo di tumori, ma suggerisce fortemente che questi composti svolgono un ruolo nell’aumento del rischio e richiedono ulteriori studi. Max Aung, uno degli autori dello studio, ha sottolineato l’importanza di comprendere meglio queste sostanze chimiche per prevenire e mitigare i loro potenziali rischi per la salute.