Bluesky, una delle alternative più note a Twitter, se non altro perché dietro c’è lo zampino di Jack Dorsey, che di Twitter è stato a lungo il CEO, ha appena raggiunto un milione di utenti.
La rivista Engadget scrive che è «innegabilmente una cifra modesta se confrontata con il numero di utenti delle principali reti sociali», ma cionondimeno si tratta comunque di un risultato notevole, per almeno due ordini di ragioni. In primo luogo perché, ad oggi, BlueSky non è disponibile per tutti, ma bisogna essere invitati. È un espediente reso popolare da Clubhouse che è particolarmente utile ai social più piccoli.
In secondo luogo, si tratta pur sempre di una piattaforma social di nicchia, che fa della decentralizzazione il suo più importante punto di forza. Nonostante la centralità della privacy nel dibattito pubblico, in realtà non sono poi così tanti i consumatori dispositivi a rinunciare ad un’interfaccia intuitiva e immediata per usare un prodotto decentralizzato.
Bluesky ha fatto la sua comparsa come una rete sociale decentralizzata finanziata da Twitter e sostenuta dal co-fondatore di Twitter, Jack Dorsey. Poco dopo il lancio in versione beta chiusa, BlueSky si è distinto per la scelta di permettere agli utenti di personalizzare gli algoritmi che regolano ciò che compare sul loro newsfeed. Insomma, per darvi un’idea del livello di personalizzazione: virtualmente un utente potrebbe scegliere un algoritmo che mostra esclusivamente foto di gatti, oppure che filtra in automatico tutte le notizie sullo sport o sulla politica.
Il mese scorso è stato lanciato (ma non in Italia) anche Threads, un clone di Twitter di Meta, la stessa azienda che possiede Facebook e Instagram. Sfruttando l’integrazione con Instagram, Threads è riuscito a raggiungere oltre 100 milioni di utenti in poco tempo. Ad ogni modo, la popolarità dell’app è crollata verticalmente altrettanto rapidamente e ora solo una piccolissima frazione degli utenti che l’hanno scaricata continuano ad usarla abitualmente.