L’Eurozona sta attraversando un periodo di rallentamento economico, con dati preoccupanti che emergono dall’indice Hcob Pmi della produzione composita elaborato da S&P Global. Questo indice, che tiene conto sia dell’attività manifatturiera che dei servizi, è sceso a 46,7 ad agosto, segnando il terzo mese consecutivo di contrazione e il calo più significativo dal novembre 2020. I dati attuali indicano che, escludendo il periodo pandemico, l’attività economica è al livello più basso da marzo 2013, evidenziando una sfida economica crescente per la regione.
In particolare, l’indice Hcob Pmi dei servizi è sceso al di sotto della critica soglia di 50, posizionandosi a 47,9 rispetto al 50,9 di luglio. Questo rappresenta il primo segnale di contrazione delle attività di servizio dalla fine del 2022, suggerendo che il settore dei servizi nell’Eurozona sta subendo una pressione significativa. Questa tendenza preoccupante è stata riflesso anche nell’indice dei servizi in Italia, che è scivolato al di sotto della soglia di 50, posizionandosi a 49,8. Questo dato è inferiore alle stime degli analisti, che avevano previsto un valore di 50,4, ed è in netto calo rispetto al 51,5 registrato a luglio. È importante notare che questa è la prima contrazione del settore dei servizi in Italia durante l’anno, suggerendo una fragilità economica inaspettata.
Anche la Germania, uno dei principali attori economici dell’Eurozona, ha registrato un calo significativo nel settore dei servizi, con l’indice Pmi che è sceso a 47,3 rispetto al 52,3 di luglio. Questo deterioramento dell’attività economica nel cuore dell’Europa è un campanello d’allarme per l’intera regione e richiede una risposta immediata da parte dei responsabili politici ed economici.