Le esportazioni di orologi svizzeri hanno subito un rallentamento nel mese di luglio, marcando una leggera diminuzione dello 0,9% rispetto al mese precedente. Tuttavia, nonostante questo calo mensile, il settore ha comunque raggiunto un valore di 2,2 miliardi di franchi svizzeri (equivalenti a 2,9 miliardi di euro), secondo le statistiche riportate dalla Federazione orologiera.

La Federazione orologiera attribuisce questo andamento negativo a un “effetto base negativo in Cina e a Singapore”. Inoltre, si nota una contrazione significativa delle esportazioni di orologi in acciaio, con una diminuzione del 6,1%. Tuttavia, va sottolineato che questo rallentamento non sembra influenzare in modo significativo la tendenza generale del settore o le previsioni per l’anno 2023.

I principali mercati di esportazione per gli orologi svizzeri hanno visto una crescita più lenta o addirittura una diminuzione nel mese di luglio. Ad esempio, le esportazioni in Cina, che rappresenta il secondo mercato internazionale per gli orologi svizzeri, sono diminuite del 16,6%. Anche Singapore (-7,1%), Francia (-14,2%), Italia (-9,7%) e Corea del Sud (-24,1%) hanno registrato cali mensili nelle esportazioni.

D’altro canto, ci sono alcune eccezioni positive, come gli Stati Uniti, che hanno visto un aumento delle vendite del 5,2%. Anche Hong Kong (+6,3%), Giappone (+5,9%) e il Regno Unito (+5,6%) hanno registrato incrementi nelle esportazioni. Il Regno Unito rimane il principale mercato per gli orologi svizzeri in Europa.

Va notato che alla fine di luglio, la federazione orologiera aveva comunicato un aumento delle esportazioni dell’11,8% nel primo semestre dell’anno, raggiungendo un totale di 13,3 miliardi di franchi svizzeri (equivalenti a 13,8 miliardi di euro). Questo risultato positivo è stato raggiunto dopo due anni di record nel settore.