Il Traforo del Monte Bianco, che connette Italia e Francia, chiuderà il prossimo lunedì per quattro mesi, fino al 18 dicembre. Questa decisione è stata presa in occasione del 60º anniversario della sua costruzione al fine di condurre lavori di ristrutturazione, compresi il rifacimento di due sezioni di volta lunghe 300 metri ciascuna, l’installazione di un nuovo sistema di drenaggio e l’aggiornamento di elementi strutturali per migliorare la sicurezza.

La chiusura rappresenta un passo significativo, poiché il Traforo del Monte Bianco è il primo tra i principali tunnel europei ad affrontare lavori di ristrutturazione così approfonditi. Questa scelta è motivata dalla necessità di garantire la sicurezza degli utenti e la longevità dell’opera inaugurata nel 1965. Tuttavia, la chiusura totale è inevitabile a causa della complessità dei lavori, che richiedono lo smontaggio di tutti gli impianti di sicurezza sulla volta.

Il costo di questi interventi si aggira intorno ai 50 milioni di euro. Nel caso in cui i lavori attuali abbiano successo, saranno replicati nel 2024 su altre 600 metri. Ma il vero punto di preoccupazione è il futuro. Con la lunghezza totale del Traforo che ammonta a 11.600 metri, la prospettiva è che interruzioni simili possano verificarsi quasi ogni anno fino al 2040, con impatti economici e logistici significativi per entrambi i paesi.

Paolo Uggè, presidente di Conftrasporto, esprime preoccupazione per l’assenza di azioni concrete da parte del governo italiano per affrontare questa situazione critica, che potrebbe mettere in crisi il sistema dei trasporti e la produzione di merci. Uggè sottolinea che è essenziale affrontare il problema a livello europeo, poiché il blocco delle merci dall’Italia avrebbe conseguenze devastanti su tutta la catena produttiva.

Le due concessionarie, SITMB e ATMB, stanno cercando soluzioni alternative di collegamento tra Italia e Francia durante i lavori. Tuttavia, le difficoltà di trasporto sono già evidenti, con il maltempo che sta influenzando la circolazione nella regione. La preoccupazione principale riguarda l’isolamento delle economie delle due nazioni dell’Eurozona a causa di queste interruzioni e dei vincoli già posti dalla Svizzera e dall’Austria su altri percorsi.