Il Dipartimento di Giustizia americano ha presentato accuse formali nei confronti dei fondatori di Toronto Cash, un mixer che consente di mascherare l’origine dei fondi in criptovalute. I fondatori della piattaforma sono stati ritenuti responsabili di svariati capi d’imputazione legati al riciclaggio di denaro e alla violazione di sanzioni a danno di governi ostili, come quello della Corea del Nord.

L’azienda dietro a questo mixer di criptovalute è entrata per la prima volta nel mirino delle autorità americane l’anno scorso, quando è stata accusata di aver facilitato il riciclaggio di oltre 7 miliardi di dollari provenienti da fondi illeciti. Adesso, il DOJ sostiene che Toronto Cash abbia agevolato operazioni di riciclaggio per un valore di 1 miliardo di dollari, compresi 455 milioni di dollari smistati attraverso il mixer da un’organizzazione di cybercriminali nordcoreani, conosciuta come Lazarus Group.

Le accuse formali includono “cospirazione per commettere riciclaggio di denaro, cospirazione per violare le sanzioni e cospirazione per gestire un’attività di trasmissione di denaro non autorizzata”. Roman Storm, co-fondatore di Toronto Cash, è stato arrestato nello Stato di Washington, mentre l’altro socio, Roman Semenov, è ancora ricercato.

Il messaggio che il governo statunitense intende inviare è chiaro e teso a sottolineare i pericoli associati all’uso delle criptovalute per scopi illeciti. “Queste accuse dovrebbero fungere da ulteriore monito per coloro che pensano di potersi rifugiare nelle criptovalute per nascondere i loro reati e la loro identità, compresi i mixer di criptovalute: non importa quanto sofisticato sia il tuo sistema o quanti tentativi tu abbia fatto per rimanere anonimo, il Dipartimento di Giustizia ti troverà e ti chiamerà a rispondere dei tuoi crimini”, ha dichiarato in una nota l’Attorney General, Merrick B. Garland.