Da ormai diversi anni, Amazon vende direttamente un gran numero di prodotti, che spaziano dai cavi USB-C ai vestiti. Il legame tra il colosso e alcuni dei prodotti in vendita è lampante: questo è ad esempio vero per tutti i prodotti venduti sotto il brand “Amazon Basics”. In altri casi, lo è un po’ meno: basti pensare ai vestiti della linea “Lark & Ro“, “Daily Ritual” e “Goodthreads” – per citare alcuni dei tanti marchi creati nel corso degli anni da Amazon per occupare un gran numero di segmenti di mercato diversi.
In alcuni casi è Amazon ad occuparsi direttamente del design, della produzione e della messa in vendita dei prodotti. In altri casi invece tutte queste operazioni – a parte l’ultima – vengono affidate ad aziende partner, che però si premurano di realizzare questi prodotti in esclusiva per Amazon (si parla di private label).
Peraltro, il fatto che Amazon non si limiti a fornire ad aziende terze un e-commerce, ma competa direttamente con queste vendendo a sua volta i suoi prodotti, è stato oggetto di continue controversie. In passato accademici, regolatori e politici hanno obiettato che questa pratica rischi di costituire un abuso di posizione dominante sul mercato: banalmente perché Amazon potrebbe manipolare gli algoritmi e le raccomandazioni per dare visibilità ai suoi prodotti a discapito della concorrenza. Ma tant’è.
Amazon, la spending review colpisce anche i suoi brand
Sta di fatto che sembra che ora Amazon voglia disimpegnarsi dalla vendita diretta di un gran numero di prodotti, mettendo in soffitta la quasi totalità dei suoi brand in-house.
Da un report emerge che la compagnia con sede a Seattle ha deciso, nell’ultimo anno, di eliminare ben 27 delle sue 30 marche di abbigliamento. Tra queste, i succitati marchi Lark & Ro, Daily Ritual e Goodthreads – molto popolari trai consumatori americani, ma presenti anche nel catalogo di amazon.it. Secondo fonti interne, alcune di queste marche resteranno sul sito di Amazon per un breve periodo, al fine di smaltire le scorte rimanenti.
Mentre scriviamo questo articolo, i prodotti delle marche appena menzionate sono ancora disponibili sul catalogo della versione italiana dell’e-commerce – e probabilmente continueranno ad esserlo per ancora numerosi mesi.
Tuttavia, una volta completato questo processo, la divisione di abbigliamento di Amazon conserverà soltanto tre marche: Amazon Essentials, Amazon Collection e Amazon Aware.
Ma non è solo l’abbigliamento a subire questi tagli. Anche nel settore dell’arredamento, Amazon sta lentamente eliminando le sue etichette private. Marchi come Rivet e Stone & Beam verranno gradualmente eliminati non appena le scorte di tali articoli saranno esaurite. Non è stato possibile apprendere il numero esatto di marche eliminate in altre divisioni dell’azienda, ma si sa che Amazon Basics, che offre una vasta gamma di prodotti per la casa e accessori tecnologici, continuerà a rimanere un elemento centrale all’interno della strategia del colosso.