L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia–Osservatorio Etneo ha riferito che la situazione sull’isola di Stromboli rimane in uno stato di attività stromboliana ordinaria ma intensa, con fenomeni registrati sia nell’area craterica settentrionale che in quella centrale/meridionale. Durante la notte, le telecamere di sorveglianza hanno rilevato una progressiva diminuzione dell’attività di “spattering” nell’area del cratere settentrionale e il raffreddamento graduale della lava fuoriuscita dalla violenta esplosione delle ore 19:06 dell’8 agosto.
L’attività stromboliana, sebbene intensa, continua sia nell’area del cratere settentrionale che in quella centrale/meridionale, con occasionali proiezioni di materiale al di fuori della terrazza craterica, secondo quanto riferito dall’INGV. L’organismo ha inoltre osservato che dal punto di vista sismico, il livello di tremore rimane medio, ma è aumentato rispetto all’ampiezza registrata prima dell’esplosione maggiore dell’8 agosto alle ore 19:06. Gli “explosion-quakes”, fenomeni sismici associati all’esplosione vulcanica, mostrano un leggero aumento sia nel tasso di occorrenza che nell’ampiezza rispetto al periodo precedente l’esplosione significativa.
Non sono state rilevate variazioni nei segnali di deformazione misurati dalle reti GNSS ad alta frequenza e clinometrica, che monitorano le modifiche nella forma del terreno causate dall’attività vulcanica. Sebbene vi sia stata una diminuzione nell’attività di spattering e nel trabocco lavico dalla zona craterica settentrionale, la continua attività stromboliana evidenzia la natura dinamica e mutevole del vulcano Stromboli.
L’INGV rimane impegnato nella sorveglianza costante del vulcano e nella raccolta di dati per monitorare eventuali cambiamenti nell’attività vulcanica. Gli esperti continuano a monitorare da vicino la situazione e a fornire aggiornamenti regolari per garantire la sicurezza delle comunità locali e dei visitatori dell’isola.