Un mese dopo l’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna, i danni sono ancora visibili dallo spazio. Le immagini raccolte dai satelliti europei Sentinel 1 e 2 insieme ai satelliti italiani CosmoSky-Med hanno permesso di ottenere mappe dettagliate attraverso il programma SaferPlaces dell’Agenzia Spaziale Europea.
L’alluvione ha causato lo straripamento di 23 fiumi e oltre 400 frane, con conseguenti danni stimati per 8,8 miliardi di euro. Circa 350 milioni di metri cubi di acqua, pari a sei mesi di pioggia, si sono concentrati in soli 36 ore, causando devastazioni in diversi comuni, tra cui Faenza, Cesena, Forlì e Conselice.
L’utilizzo delle mappe SaferPlaces ha svolto un ruolo fondamentale nella gestione delle operazioni di emergenza, fornendo informazioni cruciali nelle aree difficili da raggiungere. Questi dati hanno permesso di valutare la situazione e stimare i danni economici subiti a causa del disastro.
Le mappe sono state create combinando dati satellitari da diverse fonti, come i satelliti italiani CosmoSky-Med, Sentinel 1 e 2 del programma Copernicus dell’ESA e Commissione Europea, e altre fonti come Planet, Pleiades e Spot, analizzati attraverso algoritmi di intelligenza artificiale.
La tecnologia SaferPlaces e i dati di osservazione della Terra hanno svolto un ruolo cruciale nel supporto delle analisi delle calamità e nel calcolo delle perdite economiche. La mancanza di vegetazione ancora evidente nelle immagini dimostra la gravità delle conseguenze dell’alluvione sull’intera regione, anche dopo un mese dal disastro.