Le lunghe liste di attesa e la carenza di medici stanno mettendo a dura prova il sistema sanitario italiano, con 2,5 milioni di cittadini che sono costretti a rinunciare alle cure mediche a causa dei tempi troppo lunghi per accedere a visite specialistiche ed esami.
L’Istituto nazionale di statistica (Istat) ha certificato che la situazione più preoccupante riguarda chi soffre di due o più patologie croniche, con 1,7 milioni di pazienti che devono affrontare lunghe attese per ricevere le cure necessarie.
La situazione è particolarmente grave perché i tagli alla sanità che si sono susseguiti per anni si stanno ora ripercuotendo sui cittadini, con un aumento della spesa privata per le cure mediche. Questo è incompatibile con un sistema sanitario universalistico e risulta possibile solo per coloro che possono permetterselo economicamente.
La crisi delle liste d’attesa non riguarda solo specifiche aree del Paese, ma coinvolge l’intero territorio, dal nord al sud. La Puglia è la regione più colpita dai ritardi, con picchi del 0% di rispetto dei tempi per visite pneumologiche e oncologiche. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha definito tali ritardi “inaccettabili” e ha sollecitato le Regioni ad utilizzare in modo efficiente i fondi disponibili. Ha proposto un piano che incentivi i medici a rimanere e a lavorare meglio nel Servizio Sanitario Nazionale.
Schillaci suggerisce di aumentare le risorse destinate alla sanità per incentivare i medici a lavorare di più nel Servizio Sanitario, attraverso un pagamento immediato più elevato, come già fatto per i medici del pronto soccorso, e rendendo strutturali gli straordinari, con 80 euro lordi all’ora per i medici e 50 euro per gli altri operatori. Auspica di ottenere ulteriori 3-4 miliardi di finanziamenti per il personale sanitario, al fine di rendere più attrattivo il Ssn e superare il tetto di spesa per il personale per consentire nuove assunzioni.
Il ministro ritiene fondamentale un cambiamento strutturale nel sistema sanitario e la collaborazione di tutti gli attori, compresi i privati convenzionati, per mettere a disposizione delle prestazioni e degli interventi necessari nelle agende regionali. Questo approccio congiunto mira a ridurre le liste d’attesa.
Inoltre, Schillaci propone di estendere il bonus previsto per i medici del pronto soccorso anche agli altri operatori sanitari, al fine di incentivare il personale ad avere un’attività straordinaria ben remunerata e ridurre così le liste d’attesa.