Fincantieri ha siglato un accordo con Newcleo e Rina per sviluppare mini reattori nucleari chiusi da utilizzare sulle grandi navi cargo. Questi reattori, raffreddati al piombo, utilizzano scorie nucleari come carburante e potrebbero fornire una potenza elettrica di 30 megawatt senza bisogno di rifornimenti durante una vita utile di 10-15 anni. L’obiettivo è ridurre le emissioni di carbonio del settore navale, responsabile del 3% delle emissioni globali. Le aziende sostengono che questi reattori offrono sicurezza, poiché solidificano il piombo liquido in caso di contatto con l’acqua, contenendo le radiazioni.
L’industria del trasporto marittimo è un colosso, che trasporta oltre l’80% delle merci scambiate nel mondo, attraverso decine di migliaia di enormi navi alimentate da combustibili fossili. Di conseguenza, il suo impatto sul clima è enorme: essa produce circa il 3% di tutte le emissioni di inquinanti causate dall’uomo che contribuiscono al riscaldamento del pianeta.
Ne consegue, che l’azzeramento delle emissioni attraverso l’utilizzo di mini-reattori nucleari potrebbe portare ad un’autentica rivoluzione, contribuendo al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi per il cima adottati dall’Europa.
I rischi per la sicurezza? Pressoché inesistenti. Financieri e Newcleo sottolineano che il sistema di sicurezza dei reattori ha un meccanismo per solidificare il piombo liquido all’interno del reattore al primo contatto con l’acqua: il reattore si raffredda, mentre il nucleo viene racchiuso e reso inoffensivo.