La tecnologia robotica applicata alla neuroriabilitazione ha aperto nuove possibilità per i pazienti affetti da patologie neurologiche come ictus, lesioni midollari, sclerosi multipla, malattia di Parkinson, traumi cranici e paralisi cerebrale infantile. Grazie ai progressi della robotica e all’integrazione dell’intelligenza artificiale, è possibile registrare parametri oggettivi sulle funzioni motorie e cognitive dei pazienti e predire l’andamento dei trattamenti riabilitativi nel tempo.
Tuttavia, per sfruttare appieno queste potenzialità, è fondamentale condurre studi scientifici validi e significativi che dimostrino l’efficacia di queste nuove terapie e identifichino i soggetti che ne possono trarre maggior beneficio. Il supporto dell’intelligenza artificiale permette anche di predire l’efficacia di un trattamento in corso, consentendo eventuali adattamenti in tempo reale per raggiungere gli obiettivi di riabilitazione in modo più personalizzato.
È importante sottolineare che l’algoritmo e la robotica non sostituiscono gli operatori sanitari, ma li assistono nel processo di cura. Gli specialisti devono comprendere come utilizzare al meglio questi strumenti per garantire la massima efficacia e sicurezza delle terapie. Gli sforzi della comunità scientifica sono finalizzati a dimostrare l’efficacia dei trattamenti riabilitativi assistiti da robot per diverse patologie neurologiche, al fine di migliorare la qualità della vita dei pazienti con disabilità e dei loro familiari.
Affinché la ricerca e l’applicazione clinica della robotica neuroriabilitativa progrediscano, è essenziale il confronto tra gli specialisti coinvolti. Eventi come quello organizzato dall’Associazione Genesis a San Pellegrino Terme (BG) sono opportunità per medici, fisioterapisti, fisiatri, psicologi, logopedisti, infermieri e bioingegneri di scambiarsi conoscenze ed esperienze. La partecipazione di pazienti e caregiver è altrettanto preziosa per comprendere le reali esigenze e benefici delle terapie robotiche nella pratica clinica.
Il prof. Stefano Mazzoleni, docente di Bioingegneria, ha sottolineato l’importanza di valutare anche gli aspetti etici dell’introduzione della robotica in campo riabilitativo. Questi aspetti includono la privacy dei dati, l’equità nell’accesso alle tecnologie, e l’evoluzione delle relazioni tra operatori sanitari e pazienti. L’introduzione della robotica richiede una riflessione etica e sociale per garantire che le tecnologie siano utilizzate in modo responsabile e nel pieno rispetto dei diritti dei pazienti.