Elon Musk lo aveva promesso a febbraio: i creatori di contenuti sarebbero stati ricompensati per i loro tweet, un po’ come succede su YouTube, dove pubblicando video è possibile ottenere una parte dei ricavi pubblicitari in base a quante visite si fanno. Cinque mesi dopo, eccoci qua: ieri numerosi creatori di contenuti attivi su Twitter hanno riportato di aver ricevuto migliaia di dollari (in alcuni casi decine di migliaia) dal social network, come ricompensa per aver scritto post visti da milioni di persone.
Come grossomodo era successo con ogni altra novità introdotta da Twitter dopo l’acquisizione da parte di Elon Musk, anche in questo caso la notizia dei primi pagamenti agli influencer è stata accolta da alcune polemiche, in parte alimentate da alcuni quotidiani statunitensi.
.@elonmusk I reached out to you for comment for this piece. Please let us know if there’s something you’d like for us to include https://t.co/uBmKxqsXsN
— TaylorLorenz.Substack.com (@TaylorLorenz) July 14, 2023
Ad esempio, un articolo uscito sul Washington Post e firmato da Taylor Lorenz, una giornalista che in passato si era espressa con toni estremamente critici nei confronti di Elon Musk, ha sottolineato che numerosi dei creatori di contenuti ricompensati da Twitter siano “influencer di estrema destra”. Prima di far uscire l’articolo, la giornalista aveva anche scritto un tweet suggerendo che Twitter stesse “pagando tangenti agli influencer” per convincerli a rimanere, nel timore che potessero decidere di andare su Threads, il nuovo social network di Meta.
Money received from:
– George Soros – $0
– The DNC – $0
– Hillary Clinton – $0
– The Biden Campaign – $0
– Elon Musk – $24,305– Profiting off of people calling me a “groomer” “communist” and “grifter” despite never asking anyone for money: PRICELESS
I will never tweet for… pic.twitter.com/8UUrCyaIJP
— Brian Krassenstein (@krassenstein) July 13, 2023
In realtà, sebbene sia vero che molti degli influencer scelti per questo primo test pilota siano di area repubblicana, è altrettanto vero che alcuni sono di orientamento progressista, come i due fratelli Ed e Brian Krassenstein (Brian ha dichiarato di aver ricevuto 24mila dollari), che frequentemente pubblicano post in polemica con Donald Trump e le tv conservatrici come Fox News.
Vale la pena di precisare che uno dei requisiti per essere idonei al programma di monetizzazione è avere un account verificato e, dunque, un abbonamento attivo a Twitter Blue. La sottoscrizione in passato è stata boicottata da numerose personalità del mondo progressista americano, con il risultato che è molto difficile che i creatori di contenuti di sinistra abbiano un abbonamento attivo e possano dunque monetizzare i loro tweet con le regole attuali. Inoltre, al fine del ripartimento delle entrate pubblicitarie, attualmente Twitter conteggia esclusivamente le visualizzazioni da parte di account verificati.
Liar Lorenz
— Elon Musk (@elonmusk) July 14, 2023
Elon Musk ha risposto all’articolo uscito sul Washington Post dando a Taylor Lorenz della bugiarda. Per rientrare nel programma di monetizzazione – che attualmente è in fase di test pilota e non è aperto a tutti -, bisogna avere un abbonamento attivo a Twitter Blue, essere residenti negli Stati Uniti, avere almeno 18 anni e mantenere una media di almeno 5 milioni di impression per tre mesi di fila.