Con l’arrivo del caldo nelle campagne, la Coldiretti ha segnalato una corsa alla mietitura del grano, dopo che il maltempo ha ostacolato l’accesso ai terreni. Si stima che ci sarà una perdita dei raccolti del 10% rispetto all’anno scorso a livello nazionale. Questa situazione si verifica in un momento di tensioni internazionali legate alla scadenza dell’accordo Onu sul commercio di grano nei porti del Mar Nero in Ucraina.
La Coldiretti sottolinea che il raccolto di grano duro nazionale per la pasta potrebbe scendere a poco più di 3,7 milioni di tonnellate, mentre quello di grano tenero per pane e biscotti rischia di essere inferiore ai 2,7 milioni di tonnellate. Questi risultati negativi si verificano nonostante un aumento delle superfici coltivate per il grano tenero (+6,2% rispetto all’anno scorso) e una diminuzione per il grano duro (-1,6% rispetto al 2022).
Le condizioni climatiche avverse hanno ridotto il potenziale produttivo delle coltivazioni in Italia. Ad esempio, l’alluvione ha causato una riduzione della produzione di grano tenero dell’Emilia Romagna tra il 12% e il 15%. Inoltre, i compensi riconosciuti agli agricoltori sono diminuiti del 40% rispetto all’anno scorso. La Coldiretti afferma che non è accettabile che il grano duro nazionale venga pagato solo 33 centesimi al chilo agli agricoltori, nonostante l’aumento del prezzo della pasta al consumo registrato dall’Istat (+12% a giugno). Questa situazione mette a rischio la sovranità alimentare del Paese e la sopravvivenza di molte aziende agricole.
La Coldiretti critica anche l’aumento delle importazioni di grano duro dal Canada, che utilizza pratiche vietate in Italia, come l’uso di glifosate come diserbante prima della raccolta. Ciò contrasta con la richiesta di grano 100% Made in Italy e minaccia la sicurezza alimentare e ambientale. La Coldiretti sottolinea la necessità di adeguare le quotazioni del grano per sostenere la produzione nazionale e di garantire che le importazioni rispettino gli standard italiani ed europei in termini sociali, sanitari e ambientali.
È fondamentale ridurre la dipendenza dalle importazioni estere e promuovere accordi di filiera tra aziende agricole e industriali, stabilendo obiettivi qualitativi, quantitativi e prezzi equi. La Coldiretti sostiene la riattivazione della Commissione Unica Nazionale per il grano duro, che fornisce trasparenza al mercato e favorisce il coinvolgimento di tutti gli attori della filiera per eliminare distorsioni e divisioni nei mercati locali.