EFPIA, la Federazione delle industrie farmaceutiche innovative, ha pubblicato un rapporto che sottolinea la necessità di un approccio strutturato per favorire la diffusione delle terapie digitali in Europa. Attualmente, solo alcuni paesi membri dell’Unione Europea, come Germania e Belgio, hanno procedure specifiche per la valutazione del valore, il rimborso e il finanziamento delle terapie digitali, mentre altri paesi come Francia e Regno Unito procedono in modo più intermittente.
Il rapporto identifica quattro sfide principali per il settore e formula nove raccomandazioni rivolte alle istituzioni europee per affrontarle. In primo luogo, si sottolinea la necessità di armonizzare i requisiti regolatori per le terapie digitali e fornire linee guida chiare. Inoltre, si evidenzia la mancanza di processi specifici per la valutazione del valore di queste terapie e la necessità di definire evidenze comprensive, anche basate sui dati real-world.
Un’altra sfida è rappresentata dalla mancanza di percorsi specifici per il rimborso delle terapie digitali, dovuta alla mancanza di requisiti precisi. Inoltre, si segnala un finanziamento ancora inadeguato e la necessità di percorsi specifici di rimborso che favoriscano l’adozione pratica di tali terapie.
Per affrontare queste sfide, EFPIA raccomanda di armonizzare i requisiti regolatori e le linee guida, basandosi su evidenze solide e comprensive. Inoltre, si chiede la definizione di percorsi chiari e trasparenti per il prezzo e il rimborso delle terapie digitali in tutti i paesi dell’UE, nonché l’implementazione di nuovi modelli di pagamento per gestire le incertezze sulle evidenze disponibili.
Dal punto di vista finanziario, si richiede un budget adeguato e specifico per le terapie digitali, senza che ciò abbia un impatto finanziario sui pazienti. Infine, si sottolinea l’importanza di un impegno congiunto da parte della politica, dei professionisti sanitari e delle aziende produttrici per costruire fiducia nelle terapie digitali tra pazienti e medici.