Uno dei più grandi misteri dell’universo ruota attorno alla materia oscura. Questa materia, se esistesse, costituirebbe l’85% della massa dell’universo. uno degli ostacoli per capirne qualcosa in più è che la materia non interagisce con la luce o con altre radiazioni elettromagnetiche. Questo ha reso finora impossibile rilevarla, ma l’Agenzia Spaziale Europea(ESA) lancerà presto una navicella che cercherà di rilevarla comunque. Il veicolo spaziale da 1 miliardo di euro, chiamato “Euclid”, è progettato per osservare un intero terzo del cielo notturno, in una sola volta, con la speranza di scoprire la posizione della materia oscura attraverso un fenomeno noto come “lensing gravitazionale“.
Euclid: a caccia della Materia Oscura attraverso il secondo punto di Lagrange
Sebbene la materia oscura non reagisca direttamente alla luce, la gravità di un oggetto piega la luce intorno ad esso, il che significa che la gravità causata dalla materia oscura dovrebbe avere un effetto notevole sulla luce delle stelle e delle galassie nell’universo. Se la luce delle stelle attraversasse il campo gravitazionale della materia oscura, Euclid dovrebbe essere in grado di rilevarla. Anche se il telescopio a bordo di Euclid non sarà così potente come il James Webb Space Telescope, la sua potenza, pari a quella di Hubble, dovrebbe essere più che sufficiente per produrre i dettagli necessari a rilevare la lente gravitazionale causata dalla materia oscura.
Sarà posizionato all’incirca nella stessa area del telescopio Webb: il secondo punto di Lagrange, situato a 1,5 milioni di chilometri dalla Terra. In questo punto, la gravità della Terra e del Sole si combineranno per consentire al telescopio di rimanere a una distanza stabile dalla Terra senza dover orbitare intorno al pianeta. Il secondo punto di Lagrange è un punto ideale per posizionare i telescopi, in quanto permette di tenere sempre la Terra, la Luna e il Sole dietro di sé, con una vista senza ostacoli del cielo notturno.
Nel frattempo, i telescopi che si trovano nel secondo punto di Lagrange saranno ancora in grado di ottenere energia dal Sole e rimarranno abbastanza vicini alla Terra da poter comunicare facilmente con gli scienziati a terra. Quindi, senza corpi massicci a bloccare la vista di Euclid, il telescopio per la rilevazione della materia oscura otterrà un’immagine del cielo notturno quanto più chiara si possa sperare.
Euclid: lanci, obiettivi e sfide
Il lancio della navicella è previsto per il 1° luglio su uno dei razzi Falcon 9 di SpaceX. In precedenza, il lancio era previsto per il 2022 su un razzo russo Soyuz, ma l’invasione dell’Ucraina ha spinto l’Agenzia spaziale europea a tagliare i ponti con l’agenzia spaziale russa Roscosmos. Il Telescopio spaziale James Webb è stato lanciato a bordo di un veicolo diverso, il vettore spaziale europeo Ariane 5. Euclid impiegherà circa un mese per raggiungere il secondo punto di Lagrange e, una volta lì, avrà il suo bel da fare prima di avere dati sufficienti per rilevare la materia oscura. Il telescopio dovrà scattare milioni di immagini di galassie per ottenere una visione completa del cielo notturno.