Finalmente, Netflix ha alzato il sipario sul live action di One Piece, una serie tv molto attesa ma anche molto chiacchierata: generalmente, sono poche le versioni di anime e manga con attori in carne e ossa che hanno funzionato, piccolo o grande schermo che fosse, e ancor meno quelle che, a conti fatti, pur nella loro riuscita complessiva lasciassero qualcosa agli spettatori quando, alla fine, l’originale a fumetti o animato rimaneva comunque migliore.

One Piece, oltretutto, a differenza di altre serie, ha un impianto molto grottesco, in particolare riguardo al character design, e realizzarlo in maniera al contempo fedele e verosimile è ben più difficile di  altre opere come Rurouni Kenshin o Fullmetal Alchemist. Eppure, la sfida è stata accettata ed ecco qui il primo teaser della serie, da un minuto e mezzo. In questa disamina parleremo di quel che scorgiamo e intuiamo dalle scene e dalle scenografie: per poi chiudere col design dei protagonisti in un paragrafo a parte.

Si salpa! Alla ricerca del One Piece

one piece

Il trailer inizia con quello che potrebbe essere anche l’inizio vero e proprio della serie: la nave di Shanks è attraccata in porto e dunque è probabile sia il prologo del flashback sull’infanzia di Luffy, ovvero di come si è fatto la cicatrice sotto l’occhio e della promessa (legata alla restituzione del cappello) tra Luffy e Shanks. Ad ogni modo abbiamo una vista del porto di quello che indubbiamente è il villaggio di Foosha, visti i caratteristici mulini: l’atmosfera e il bioma pare sensibilmente più tropicale di quello che dovrebbe essere qualcosa di simile al mediterraneo settentrionale, ma sono davvero dettagli.

Anche perché sembra che alcune location siano state accorpate: proprio all’inizio vediamo un cantiere e Luffy che rimira la Going Marry in costruzione, da solo. Se l’ha vista “nascere” giorno dopo giorno (come suggerito anche dal cambio d’abiti) vuol dire che il villaggio di Syrup è stato accorpato a quello di Foosha, ma è tutto da vedere. Del resto, la prima stagione sarà composta di appena otto episodi, quindi non c’è molto spazio per la navigazione in senso stretto all’interno delle tempistiche narrative.

Quindi è tutto da vedere se Luffy approderà su Shells Town e Orange Town per incontrare i suoi primi nakama… del resto, in un’inquadratura vediamo Luffy sulla polena della Marry (a proposito: personalmente apprezziamo parecchio l’idea della capretta “realisticamente inquietante” e non “pupazzosa”) con dietro, a poca distanza, il ristorante galleggiante Baratie, dove incontrerà Sanji. Questa scena è ambientata con le navi in porto e non al largo… Shells Town, in realtà, si vede in un’inquadratura successiva, con una resa realistica della sua costa (piuttosto mediterranea, quella sì) con tanto di presidio della Marina.

Dopo i presupposti del teaser che ci introducono al sogno di Luffy di prendere il mare lo vediamo, difatti, nel cortile in cui, proprio come nel manga, Zoro è stato crocifisso, con una gigantografia del capitano Morgan alle sue spalle e il primo incontro tra i due. La prima, vera, scena d’azione è una scaramuccia tra Zoro e un bizzarro pirata con la cresta vestito di rosso: non è chiaro chi potrebbe essere. Si direbbe un membro random della ciurma di Buggy il clown, ma l’ambientazione boschiva non rende chiara la collocazione della scena.

Segue Nami, che presenta la Rotta Maggiore, con i suoi pericoli, sopra a una scena tratta dal flashback di cui parlavamo in precedenza, ovvero la prima situazione commovente del manga, in cui Shanks salva il piccolo Luffy dal serpentone acquatico noto come Re del mare. La scena ancora successiva ci porta per mare e mostra la Miss Love Duck, la nave della ciurma di Alvida, che comincia un arrembaggio. Subito dopo, un primo piano di Buggy il clown particolarmente inquietante e la prima, rudimentale formazione della crew di Luffy, con Zoro e Nami che battibeccano la prima di infinite volte…

Il trailer è solo un assaggio, ricordatelo

One piece

La scena successiva mostra una nave che spara un colpo di cannone che, perlomeno nel montaggio, è indirizzato alla nave dei nostri: Usopp, Zoro e Luffy cadono e il momento successivo mostra Luffy in acqua, che rischia di affogare e Sanji che si tuffa per salvarlo. Si tratta, però, di un montaggio di almeno due, se non più, scene diverse: il Luffy in acqua indossa una t-shirt azzurra a strisce bianche mentre quando il colpo di cannone arriva indossa una camicia hawaiiana.

È possibile inoltre che il footage in cui Sanji si toglie la giacca sia riferito ad altro, mentre la nave che spara, forse, spara a qualcos’altro. Tra l’altro, dettaglio che si nota solo con fermo immagine, si tratta di un vascello della Marina, e non di un vascello qualsiasi, ma di quello del vice ammiraglio Garp, che vanta un legame speciale con il protagonista (che non vi sveleremo, in caso non conosciate ancora l’opera originale).

E mentre Luffy in voice over racconta di come si conoscano da poco ma si guardano già le spalle a vicenda, la scena torna al cortile e alla lotta contro marine semplici subito dopo che Zoro è stato liberato… e c’è anche Nami! Qualche frame di Usopp che incocca la sua inseparabile fionda, Sanji nel Baratie che disarma un avventore con un calcio (e a giudicare dal completo, il malcapitato si direbbe essere Fullbody, pronto a sparare a quello che, dall’abbigliamento giureremmo essere quell’altro brutto ceffo del capitano Gally) e poi due momenti classici: Luffy sulla polena che incita di andare all’avventura e il momento della “promessa del sogno” in cui ognuno si impegna a realizzare il proprio obiettivo di vita. Scena che, molto probabilmente, sarà il finale della stagione, proprio come accadeva nell’anime nel punto cruciale prima di entrare nella Rotta maggiore.

Infine, Luffy carica il suo Gom Gom Pistol, per lanciarlo all’indirizzo di Albida, con un attonito Koby di fianco… e un Luffy che si lancia in una considerazione abbastanza “meta” sulla necessità del pronunciare il nome delle mosse. Parte il logotitolo animato e l’appuntamento è fissato al 31 agosto, naturalmente solo su Netflix.

Il trailer è, chiaramente, un teaser e mancano molti personaggi all’appello tra quelli già annunciati, ma c’è già parecchia carne al fuoco di cui discutere. Generalmente, possiamo dire che l’atmosfera sembra proprio quella dell’anime, bizzarra e sopra le righe, che non si prende molto sul serio tranne nelle scene drammatiche, cosa che è un vero elemento caratteristico della serie.

Le scenografie sono curate, in particolare le navi, e in generale – nonostante appaia evidente la necessità di comprimere molto le vicende – sembra proprio che l’intenzione sia quella di rispettare lo spirito e gli intenti dell’opera originale, a differenza di quanto visto in altre produzioni relativamente simili come Death Note e Cowboy Bebop. Si nota anche l’attenzione nel casting e anche una certa ricercatezza nel ricreare il reparto costumistico come si deve.

Vediamo come, proprio come nel manga e nell’anime, i personaggi cambino abiti lasciando sempre elementi fissi o distintivi e uno stile specifico: sono tutti molto accurati da quel punto di vista, con gli unici cambi visti in ottica di funzionalità: Luffy indossa delle scarpe chiuse perché, pur con tutta la buona volontà e la sospensione dell’incredulità, tra le cose in assoluto più assurde in One Piece anime / manga c’è che il protagonista possa muoversi e combattere in mare e su terreni accidentati, con mosse acrobatiche, indossando dei sandali di paglia!

Attaccarsi a dettagli che sarebbero insensati nella realtà, come la mancanza delle sopracciglia a girella di Sanji o del naso alla Pinocchio di Usopp, risulta davvero sciocco. Sembra, tuttavia, che Sanji non fumerà, o almeno, così si direbbe da questo primo footage.
Purtroppo, il livello della CGI non è un granche, a essere anche generosi: e il look dei personaggi estrosi (di cui One Piece è strapieno) è un grosso rischio che andrà valutato a tempo debito.

Venendo invece ai protagonisti, è innegabile che siano tutti perfettamente in parte, anche se il reparto parrucco in alcuni shot suona decisamente ingeneroso, soprattutto per Sanji e Nami. Quest’ultima, in particolare, quando sono usciti gli annunci per il casting è sembrata assolutamente perfetta: alcune foto di Emily Rudd ritoccate dai fan per farla assomigliare a Nami erano semplicemente perfette, ma su schermo la parrucca non rende come dovrebbe, e il risultato è che l’attrice (com’era successo anche a Daniella Pineda in Cowboy Bebop) risulta essere molto più bella e somigliante in versione “casual” che con quei capelli arancioni posticci… ma forse dobbiamo solo farci l’abitudine.

Le foto still rilasciate sono assai più convincenti del footage mostrato, ma ad ogni modo, c’è lo stesso Maestro Oda a fare da “garante” dell’operazione: speriamo di avere, alla fine della fiera, un prodotto godibile, da gustare sapendo a cosa si va incontro.

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