One Piece: l’analisi del nuovo trailer della versione live action

Com’è normale che sia, del primo teaser trailer del live action di One Piece in arrivo su Netflix s’è parlato molto: la piattaforma ha oramai una lunga lista di adattamenti alle spalle, ma i risultati, tranne un paio di casi, sono stati purtroppo poco graditi sia ai fan delle opere originali che agli spettatori casuali. OP è letteralmente uno dei manga più popolari di sempre, quindi il buzz mediatico non poteva che essere alle stelle.

Il teaser rilasciato in occasione del TUDUM (e qui analizzato) ha messo in luce quelle che sembrano punti di forza e debolezza dell’operazione, ma oggi un nuovo trailer, proveniente direttamente dal San Diego Comic-Con, ci riporta nel mondo dei pirati ideato da Eiichiro Oda, con tre minuti quasi totalmente composti da scene ancora inedite e che spaziano lungo tutta la stagione, con momenti e personaggi che chi conosce il manga originale non ha faticato a inquadrare.

We are… the strawhat crew!

Il trailer inizia con una scena che ogni fan dell’anime ha visto e rivisto letteralmente mille volte: il prologo con l’esecuzione pubblica del Re dei Pirati, Gol D. Roger, che da motivo che doveva essere funge invece, in maniera opposta, da catalizzatore, dando inizio alla grande era della pirateria a cui anche Luffy, anni dopo, prenderà parte. L’interpretazione di Michael Dorman nei panni del grande filibustiere è fantastica, perché a differenza dell’anime, in cui Roger si comporta da esaltato dall’inizio alla fine, qui parte in maniera quasi serafica, come un uomo che ha compiuto tutto quello che davvero voleva nella vita, concedendosi però una folle risata un secondo prima di morire.

Vediamo così anche una carrellata sui primi componenti della ciurma, passando poi a un primo piano del vice ammiraglio Garp (Vincent Regan) molto convincente per quanto forse un po’ più giovanile di quanto ci si aspetterebbe. La scena, a ben vedere, è tratta dall’esecuzione, quindi parliamo di diversi anni prima del presente narrativo… dunque è possibile che più avanti si vedrà invecchiato e col caratteristico cappuccio “canino”.

Nella scena successiva Luffy tenta di prendere come compagno di venture uno dei mitici gabbiani che consegnano i giornali nel mondo di One Piece: uno dei tanti animali buffamente caratterizzati nel manga, e qui reso alla perfezione.

La colonna sonora richiama Pirati dei Caraibi ed ecco Luffy che enuncia le bellezze dell’essere pirati mentre la crew di Albida va all’arrembaggio di una nave non ben identificata. Come nel precedente teaser abbiamo una scena a bordo basata sul rapporto relativamente conflittuale tra Zoro e Nami e, soprattutto, lo scetticismo sulle stravaganze del loro “capitano”, tra cui il Jolly Roger da lui approntato (e perfettamente in linea con quanto visto nel manga).
Scena di navigazione, con Nami che, come nel precedente teaser, spiega le insidie della Rotta Maggiore. Qui, però, abbiamo modo di (intra)vedere la ciurma di Bugy, lo spadone di Mihawk, Merry il maggiordomo ghermito dalle lame di Kurow.
Seguono Zoro bloccato in una profonda buca, Luffy che spiega la sua ricerca del One Piece e scene all’interno del circo di Bugy, che infine utilizza i poteri del suo Frutto del diavolo, il Puzzle Puzzle.

Dopo la scena delle cannonate (già vista, ma rimontata) e Nami che incita Luffy a scappare perché afferma il suo essere braccato (da chi?) notiamo un accorpamento importante, che avevamo già messo in conto: incontreremo i pirati di Arlong già al Baratie. Questo purtroppo ci dice già che quando Luffy sfonderà il portone di Arlong Park non urlerà “Chi di voi è Arlong?!?“…
Vediamo Sanji combattere con Kuroobi, il classico confronto dialettico infuocato tra Sanji e Zoro e poi la lotta senza quartiere ad Arlong Park, in cui intravediamo altri Uomini Pesce come Pciù.

“Sono Monkey D. Luffy… e diventerò il Re dei Pirati!”

Scene varie di presentazione personaggi: “questo gruppo… questa ciurma… può affrontare tutto” dichiara orgoglioso Luffy. Vediamo così Nami, pensierosa su una tomba ben nota ai fan della saga, e finalmente il terribile Arlong, che calcia fuori Luffy dal Baratie. In pratica, è stato usato al posto di Don Creek, evidentemente.

La scena di Zoro che afferma la sua fedeltà a Luffy sembrerebbe post scontro con Drakul Mihawk, dato anche il bendaggio.
Vediamo dunque al combattimento che scuote la grande pagoda di Arlong Park, montato con le scene pre-combattimento, in particolare quella, delicatissima, della disperazione di Nami (approvata dallo stesso Oda).

Al minuto 2:12, a sorpresa e fuori contesto, c’è un momento dedicato allo Shanks del prologo, poco prima di un montaggio di scene di combattimento e alla nostra prima visione di un Mihawak che sfida Zoro. Arlong minaccia Luffy, e intanto vediamo altri due momenti topici: l’affidamento del cappello al Luffy bambino e la famosa “boccaccia di gomma”. Attenzione: senza fermo immagine potrebbe passare inosservato un frame in cui vediamo Morgan Mano d’Ascia pronto ad attaccare.

Sono Monkey D. Luffy… e diventerò il Re dei Pirati!” è la classicissima conclusione del trailer… almeno prima della battuta finale, in cui lui e Koby si soffermano ad osservare alcuni avvisi di taglia, tra cui scorgiamo quelli di Albida, Foxy e Bellamy.

Cosa possiamo dire di questo trailer, alla luce di quanto visto? Potremmo discutere di tre elementi, sottoscrivendo e ampliando quanto già affermato in precedenza: aderenza all’opera originale, resa grafica degli scenari e CGI, resa generale dei personaggi. Lo spirito del manga e dell’anime pare essere ripreso in toto, con la giusta alternando di momenti buffi (se non grotteschi), scene epiche e momenti drammatici (ma qui starà poi agli attori dimostrare la loro abilità).

Già solo il trailer è pieno di easter egg del tipo che piacciono a Oda (con riferimenti incrociati vari) e alcuni dettagli usati nel rendere realistici o verosimili alcuni dettagli sono notevoli. Il gabbiano è perfetto, e le interpretazioni degli attori adulti sembrano sentite, del tipo che hanno compreso le connotazioni di chi stanno interpretando, cosa non scontata dato che stiamo parlando di un anime di cui sappiamo che i protagonisti venerano, ma non è invece detto che gli adulti ne comprendano la grandezza “sotto la superficie”.

La resa scenografica è davvero ottima, con ambienti curati, che ben ricordano gli originali e danno l’impressione di essere finti o generici. La CGI è quella che è, ma di questi tempi di regressione in merito non possiamo neanche lamentarci troppo, alla fine.
Godoy (Luffy) e Romero (Usopp) si confermano perfect casting, con Mackenyu (Zoro) sempre più convincente ed Emily Rudd (Nami) che torna a darci le vibrazioni giuste dopo il teaser che l’aveva ingiustamente penalizzata: qui è davvero la Nami che ci aspettavamo. Taz Skylar nei panni di Sanji è quello più “ingessato” del gruppo in questi trailer, ma aspettiamo di vederlo davvero all’opera per un giudizio effettivo.

Infine, parliamo degli altri personaggi, più convincenti del previsto, come Bugy e Albida, ma anche Shanks, Garp e il già citato, ottimo, Roger. Rimaniamo un po’ perplessi dalla resa degli uomini pesce, in verità: non era per niente facile renderli in live action (ed è un problema comune coi personaggi di One Piece, volutamente sopra le righe e grotteschi all’inverosimile) e il trucco non è niente male. Arlong, tuttavia, non fa paura quanto dovrebbe. McKinley Belcher III ce la mette tutta e dal tono di voce si nota, ma Arlong terrorizza anche solo con la figura di questo enorme uomo-squalo, che qui non appare poi così alto, grosso e muscoloso. Ma staremo a vedere la resa finale fra poco più di un mese, quando il 31 agosto il serial arriverà su Netflix… e noi naturalmente vi proporremo una recensione completa!

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