La vita degli utenti comuni di Twitter, quelli che non ci tengono a spendere quasi 10€ al mese per abbonarsi a Blue, sta per diventare ancora più complicata. Twitter Blue era partito come un servizio a pagamento che avrebbe dovuto offrire agli abbonati un ricco pacchetto di funzionalità esclusive. E invece è andata a finire che, oltre alle novità, il servizio sta rapidamente cannibalizzando anche molte funzioni che fino a poco fa erano messe a disposizione di tutti gli utenti.

Insomma, Twitter sta mettendo dietro ad un paywall, come si dice in gergo, alcune funzioni che prima venivano offerta gratuitamente a tutti. L’ultima in ordine cronologico? I DM, cioè i messaggi privati. Secondo il noto leaker Alessandro Paluzzi, cintura nera del reverse engineering che più e più volte ha scoperto funzioni a cui stanno lavorando i principali social (Twitter, ma anche Instagram e Facebook) prima che diventassero di dominio pubblico.

Secondo Paluzzi, Twitter starebbe valutando di limitare il numero di messaggi privati che è possibile inviare in un solo giorno. Superata una certa soglia, diventerà obbligatorio abbonarsi a Twitter Blue. E dunque pagare.

Non è l’unica funzione messa esclusivamente a disposizione degli abbonati. Gli iscritti a Blue possono modificare eventuali errori di ortografia nei loro tweet, condividere video più lunghi, mandare messaggi protetti da crittografia end-to-end, scrivere tweet con una lunghezza virtualmente infinita e via dicendo. Trovate la lista completa dei vantaggi del servizio cliccando qui. In Italia, Twitter Blue ha un costo di 9,76€/mese oppure 102,48€. Perché un numero così poco arrotondato? Non ne abbiamo la minima idea.