Come riporta il Corriere della Sera: i «vecchi» dentisti, cioè i laureati in medicina specializzati in odontoiatria, possono fare tutto. I «nuovi» dentisti, i laureati in odontoiatria, no. Limiti precisi alla loro attività in medicina estetica sono stabiliti da un parere del Consiglio superiore di sanità (luglio 2014), richiesto dal ministero della Sanità e da diversi Ordini dei medici. In sintesi: gli odontoiatri potevano eseguire terapie con finalità estetiche solo se «correlate» a cure dentali; praticare trattamenti estetici «limitatamente alla zona labiale»; usare solo dispositivi e farmaci immessi in commercio per la terapia delle aree di loro competenza. Adesso invece, grazie a un nuovo disegno di legge approvato dal Governo gli odontoiatri potranno effettuare anche le “attività di medicina estetica non invasiva o mininvasiva relativi a specifiche parti del viso”. Quest ddl è un un pacchetto di misure, ovvero il disegno di legge di delega al Governo per la semplificazione dei procedimenti amministrativi e misure in materia farmaceutica e sanitaria per semplificare i procedimenti amministrativi e regolamentari nel settore farmaceutico e sanitario (conosciuto come ddl Semplificazioni). I dentisti potranno occuparsi non solo delle parti attorno alle labbra, ma anche la fronte e le palpebre. Tra le altre novità, vi è l’introduzione della ricetta dematerializzata o elettronica per ricevere la prescrizione di un farmaco tramite mail o altri canali sul proprio cellulare: entra infatti a regime, dopo un periodo di sperimentazione, e la si potrà ricevere direttamente sul proprio dispositivo. Con una novità importante per i malati cronici: la ricetta dematerializzata sarà valida per un anno che sarà valida per un anno e consente di procurarsi farmaci per un periodo di 30 giorni di terapia, sempre su indicazioni del proprio medico curante (sia per i farmaci coperti dal Servizio Sanitario Nazionale che per quelli non coperti). Inoltre, si intende frazionare la consegna dei farmaci in modo da garantire la quantità necessaria per coprire 30 giorni di terapia. Si punta anche a rendere disponibili i medicinali di rilevanza clinica che non hanno ancora ottenuto l’autorizzazione all’immissione in commercio (AIC), seguendo un quadro regolamentato. Infine, si prevede di semplificare la pubblicità legale dei farmaci eliminando gli adempimenti connessi alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e consentendo la pubblicazione sul sito dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa).