Virgin Orbit, spinoff dell’impero di Richard Branson che si occupa(va) di iniziative nello Spazio e, in particolare, di lanciare satelliti in orbita bassa, ha annunciato la chiusura di ogni operazione e il licenziamento di circa il 90% dei suoi dipendenti. Si tratta, a tutti gli effetti, di un addio.
Virgin ha spiegato di non avere la liquidità per continuare le operazioni. Richard Branson – che negli anni ha investito nel progetto oltre 50 milioni di dollari – aveva tentato disperatamente (e inutilmente) di corteggiare nuovi potenziali investitori nella speranza di ottenere la liquidità per mantenere in vita la sua azienda.
Dopo sei anni di attività, quasi il 90% dei dipendenti della Virgin Orbit, pari a 675 persone, verrà licenziato immediatamente. Virgin Orbit è stata fondata nel 2017 per sviluppare e commercializzare LauncherOne, un sistema di lancio di satelliti montato sotto un aereo modificato 747. Il sistema è stato progettato per mettere in orbita bassa terrestre i piccoli satelliti CubeSat.
Nonostante una serie di successi iniziali, il primo test ufficiale di LauncherOne a maggio 2020 si è concluso con un fallimento. Un secondo tentativo a gennaio 2022 ha avuto esiti migliori: Virgin Orbit era riuscita a lanciare con successo 10 CubeSat della Nasa in orbita bassa. A giugno l’azienda aveva lanciato con successo il primo satelliti brandizzato Virgin Orbit.
Complessivamente, Virgin Orbit ha effettuato sei voli tra il 2020 e il 2023, ma solo quattro di questi si sono conclusi con successo. Il fondatore del Virgin Group, Sir Richard Branson, ha versato più di 55 milioni di dollari alla società spaziale, ma il fallimento imbarazzante di Start Me Up ad inizio del 2023 si è rivelato la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Giovedì l’azienda ha comunicato l’imminente chiusura.