Il satellite Ofek-13 è equipaggiato con tecnologia SAR (Synthetic Aperture Radar), che gli permette di scattare immagini ad alta risoluzione anche in condizioni di scarsa luminosità e di copertura nuvolosa. Questo lo rende particolarmente utile per missioni di sorveglianza e di intelligence militare, ma anche per monitorare situazioni di emergenza come disastri naturali o catastrofi ambientali. Inoltre, il satellite è in grado di trasmettere le immagini in tempo reale a una stazione di controllo a terra, permettendo di ottenere informazioni in tempo reale su determinate aree. 

Con l’aggiunta di Ofek-13 alla flotta di satelliti israeliani, il paese rafforza la sua capacità di osservazione e sorveglianza delle zone strategiche del Medio Oriente, riuscendo a monitorare anche aree lontane dai suoi confini. Negli anni successivi sono stati lanciati altri satelliti della serie Ofek, tutti equipaggiati con tecnologie sempre più avanzate. I satelliti della serie Ofek sono gestiti dal Ministero della Difesa israeliano e dalla società Israel Aerospace Industries (IAI), che si occupa della progettazione, costruzione e lancio dei satelliti. 

L’obiettivo di Israele è quello di mantenere una forte presenza nell’ambito delle attività spaziali militari, rafforzando così la sicurezza del paese. Israele è diventata l’ottava nazione al mondo a lanciare un satellite in autonomia nel 1988, con il primo satellite Ofek lanciato grazie ad una versione modificata del missile intercontinentale Jericho II. Il vettore Shavit è stato utilizzato fino al 2004, quando il fallimento del lancio di Ofek-6 ha portato allo sviluppo dello Shavit-2. Questo vettore è alimentato da propellente solido e viene lanciato in un’orbita equatoriale retrograda a causa della posizione della base di lancio di Israele, che impedisce di lanciare verso est.