Uno studio condotto dalla Ohio State University ha evidenziato che gli alberi in Nord America hanno subito delle modifiche nella loro fenologia a causa del riscaldamento globale. La ricerca si basa su un confronto tra le osservazioni di un agricoltore locale risalenti al periodo tra il 1883 e il 1912, e quelle attuali.
In particolare, il periodo che va dallo sviluppo delle foglie alla loro caduta è stato prolungato di un mese, ovvero il 15% in più rispetto a 100 anni fa. Questa modifica della stagionalità degli alberi potrebbe avere sia effetti positivi che negativi, ma non sono ancora completamente compresi.
Lo studio ha analizzato sette specie di alberi comuni in Nord America, tra cui olmo americano, noce nero, quercia bianca, quercia nera, pioppo orientale, sommacco e sassofrasso. Tuttavia, la risposta al riscaldamento globale non è stata la stessa per tutte le specie: alcune hanno prolungato la fase di crescita, altre hanno gemmato prima.
La prolungata stagione di crescita potrebbe aumentare l’assorbimento di CO2 dagli alberi, ma il mix di riscaldamento globale e fluttuazioni estreme della temperatura potrebbe anche causare uno stress alle piante che la ricerca non ha ancora completamente valutato. Inoltre, non tutte le strategie adottate dalle diverse specie saranno necessariamente efficaci a lungo termine in termini di adattamento evolutivo.