Il legno potrebbe diventare un alleato nella lotta contro il cambiamento climatico? Come sai, le piante sono in grado di assorbire la CO2 e trasformarla in ossigeno, tanto che la piantumazione di alberi rappresenta una strategia comune per compensare le emissioni di grandi aziende. Incredibilmente, una nuova scoperta presentata sulla rivista Cell Reports Physical Science potrebbe aprire la strada alla produzione di materiali in legno capaci di assorbire anidride carbonica. I ricercatori dell’Università di Rice di Houston e dell’Università di Calgary in Canada hanno sviluppato una forma di legno sostenibile in grado di catturare CO2 direttamente dall’atmosfera. 

Questo nuovo materiale potrebbe persino essere più resistente del legno tradizionale. Il cemento e l’acciaio sono materiali imprescindibili per l’edilizia, ma la loro produzione contribuisce in modo significativo alle emissioni globali di anidride carbonica, rappresentando circa il 14% del totale. Inoltre, la costruzione e l’utilizzo degli edifici rappresentano il 40% della generazione di CO2, motivo per cui l’ottimizzazione strutturale delle abitazioni nelle città è diventata una priorità sia per ragioni ambientali che economiche. 

La crescita della popolazione mondiale, soprattutto nelle città e nelle megalopoli, richiede l’utilizzo di materiali costruttivi alternativi per realizzare edifici e abitazioni. Il legno è uno di questi materiali, tuttavia fino ad oggi è stato poco utilizzato per grandi costruzioni urbane, a causa della sua minore elasticità e resistenza rispetto ad altri materiali da costruzione. Spesso il legno è stato utilizzato solo a scopo decorativo negli interni. La nuova innovazione dei ricercatori consiste in un legno ingegnerizzato ad alta tecnologia che può essere utilizzato per le costruzioni urbane e che è in grado di sequestrare grandi quantità di anidride carbonica. L’applicazione di questo materiale nelle future costruzioni urbane potrebbe sequestrare circa 20 gigatonnellate di carbonio nei prossimi trent’anni, con un impatto positivo significativo sulla riduzione delle emissioni di CO2. Questo potrebbe contribuire a mantenere gli obiettivi degli Accordi di Parigi di limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5 gradi Celsius.