Ognuno di noi ha una ferita centrale che cambia a seconda della situazione e delle esperienze personali. Riconoscere una persona che ha trascorso una vita complicata è utile per trovare lo strumento giusto per empatizzare con lei. Se analizziamo noi stessi portiamo dei quesiti, magari ripetendoci sempre frasi negative in relazione alle esperienze negative vissute. Frasi che parlano di dolore immenso e ci fanno tirare fuori improvvisamente rabbia. Ecco che si parla di fiducia violata in generale, ma se entriamo specificatamente nel mondo dei bambini si intende una fiducia epistemica. Per indicare la fiducia cieca che il bambino ripone nel genitore al momento della nascita. Se il genitore è scostante e inizia a trattare il bambino come un subordinato o peggio, fa diventare il bambino insicuro. Quando gli scopi dei genitori non sono allineati con quelli del bambino, si verificano eventi che il bambino potrà solo subire.

Il bambino crescerà con la convinzione di dover dipendere sempre da un’altra persona e dall’altra non si fiderà delle persone. Non sarà capace di chiedere aiuto agli altri. Tutto per lui sarà destinato a finire in tragedia nella vita. Chi ha sofferto tanto ha provato metaforicamente a dividere il dolore in tante camere a tenuta stagna per comprimerlo. La parola che racchiude la sofferenza è alessitimia, incapacità di accedere ai propri stati d’animo. Chi ha dovuto rinchiudere troppo spesso le sue vere emozioni, fino a seppellirle vive. Chi ha vissuto un vero trauma tende a incolpare se stesso per qualsiasi intoppo creando ansia e depressione. Nessuno, in fondo, ci insegna a credere veramente in noi, ma chi tenta di farlo avrà delle ricompense.  

Di solito le persone che hanno vissuto un’infanzia difficile hanno voglia di riscattarsi. Nella rabbia dell’ingiustizia si trova il seme della reazione per avere una trasformazione positiva. In tema d’amore, inoltre, affrontare il fatto che la persona amata non è più al nostro fianco è difficile da superare. La vita è fatta di alti e bassi, il tempo può curare le ferite e ogni cosa, ma quando si soffre si sta davvero male. Si finisce per dire cose sbagliate o frasi fatte che peggiorano le cose. Si dovrebbero invece compiere gesti concreti che facciano sentire chi soffre una persona meno vuota e sola! 

Spesso siamo portati a essere inopportuni e anche per consolare una persona che soffre per amore cadiamo nell’errore di dire cose fuori luogo. In fondo, quando si parla di sentimenti non esistono regole precise. Ecco le otto frasi da evitare di dire nel caso in cui l’altra persona soffra per amore:

  • “sembravate così felici, che peccato”
  • “beh capita, in fondo lo conoscevi da poco”
  • “dovevi aspettartelo, quello non mi è mai piaciuto!”
  • “fossi in te mi vendicherei”
  • “fammi sapere se hai bisogno di qualcosa”
  • “un’avventura può aiutarti!”
  • “soffri ancora per lui? Forse è solo solitudine”
  • “ma siete stati insieme per tanti anni!”

Le pene d’amore si superano da soli, forse con l’aiuto di uno specialista nei casi più gravi. Nonostante la sofferenza, la vita continua: l’accettazione del dolore è il primo passo per andare avanti. Ogni persona è unica e attraverso quell’unicità può costruire il suo percorso per essere felice o almeno provarci.