A volte sono necessarie manovre d’emergenza per sostenere le fasce più deboli della popolazione. La Spagna ha annunciato l’azzeramento dell’Iva sui beni alimentari primari. Un modo per contrastare il grande aumento dei prezzi. Un secondo aiuto straordinario di 200 euro ci sarà invece per le famiglie più povere. Una manovra che costerà circa 10 miliardi di euro alle casse spagnole. Un totale di ben 45 miliardi di euro che Madrid userà per sostenere i cittadini davanti all’inflazione crescente.
I prodotti alimentari infatti hanno riportato un aumento alle stelle. A novembre la crescita dei beni alimentari, oggetto dell’azzeramento dell’Iva, è stato del 15,3%, su base annua. Per le famiglie meno abbienti con redditi complessivi sotto a 27mila euro annui, ci sarà in più un assegno da 200 euro una tantum. La Spagna ha deciso di limitare lo sconto di 20 centesimi al litro per gli automobilisti per l’acquisto del carburante. Il bonus rimarrà in vigore dal 1 gennaio per trasportatori, agricoltori, compagnie marittime e pescatori.
Altri aiuti sono riduzioni d’imposta, prestiti a tassi agevolati, sostegni per chi viaggia in treno e tetti agli affitti. In più è stato negoziato un accordo fra Spagna e Ue per limitare il prezzo del gas per l’elettricità. Il reddito di cittadinanza in Spagna prende il nome di reddito minimo vitale. Questo reddito arriverà ad abbracciare fino a 650mila famiglie a fine 2023.