Alla fine il Governo Meloni ha scelto di ascoltare gli appelli dei medici di famiglia: la ricetta elettronica è salva. La norma che consente di inviare le ricette per i farmaci via email o SMS – senza obbligo di passare in studio per ritirare il promemoria cartaceo – è stata prorogata per un altro anno.
Il regime attuale era stato fissato da una legge straordinaria approvata durante le prime fasi della pandemia, quando si voleva evitare che gli studi dei medici venissero presi d’assalto da pazienti che non avevano bisogno di essere visitati con urgenza. Le ricette elettroniche erano poi sopravvissute anche dopo la fine della fase più acuta dell’emergenza pandemica, venendo apprezzate tanto dai medici di base quanto dai pazienti.
La legge, ad ogni modo, fissava la scadenza dell’attuale regime al 31 dicembre del 2022. Successivamente si sarebbe dovuti tornare al regime precedente, che prevedeva sì le ricette elettroniche ma anche l’obbligo di passare in studio per ritirare un promemoria cartaceo.
Nei giorni le associazioni di categoria dei medici di base avevano tentato di portare l’attenzione del governo sulla scadenza, nella speranza che il regime attuale venisse prorogato ancora una volta. Le richieste sono state accolte: il decreto Milleproroghe estende la scadenza della prescrizione dematerializzata di altri 12 mesi. Tra un anno esatto se ne riparlerà, ma le associazioni dei medici sperano che nel frattempo arrivi una legge che introduca definitivamente – e non più a termine – la dematerializzazione delle ricette nel nostro ordinamento.