L’abbonamento con le pubblicità di Netflix è un flop? Secondo alcune notizie trapelate sulla stampa americana sì, ma la società si difende: «non sta andando male, in questi giorni sono girate notizie imprecise».
Partiamo da qui: secondo la rivista Digiday, il nuovo abbonamento avrebbe deluso le aspettative degli inserzionisti e della stessa Netflix. La piattaforma avrebbe raccolto grossomodo l’80% delle iscrizioni che si era prefissata, mettendosi peraltro in grossi guai: i contratti con alcuni inserzionisti prevedono un rimborso parziale degli investimenti in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi.
Insomma, quello delineata da Digiday è la descrizione di un disastro totale. Anche perché la rivista suggeriva anche che diversi inserzionisti avessero già deciso di ridurre o addirittura cancellare gli investimenti pubblicitari fissati per il 2023. Ma secondo Netflix non ci sarebbe nulla di vero, o quasi.
Da una parte l’accusa alla stampa di aver fatto trapelare informazioni incomplete o fuorvianti, dall’altra l’invito ad aspettare. Effettivamente il nuovo piano Base con pubblicità esiste da poco più di un mese.
È troppo presto per trarre delle conclusioni sul nuovo abbonamento. Noi attualmente siamo felici di come è andato il lancio e delle prime interazioni che ha generato, siamo altrettanto orgogliosi di aver attirato l’interesse di un gran numero di inserzionisti
ha commentato in queste ore un portavoce di Netflix. Nel frattempo il N.1 della piattaforma Ted Sarandos ha ribadito che non si torna indietro: l’abbonamento con le pubblicità è qui per restare.