L’Italia è la prima in questa straordinaria avventura. Sotto l’Inaf ha seguito il progetto fin dall’inizio. Il costo stimato è di 1,3 miliardi solo nella prima fase di realizzazione. Si tratta dell’Osservatorio Ska, il radiotelescopio più grande al mondo, di cui è stata inaugurata la costruzione. Migliaia di parabole in Sudafrica e nei paesi partner, un milione di antenne in Australia.
L’Osservatorio Ska è uno dei progetti più ambiziosi mai intrapresi finora e sono particolarmente orgogliosa di poter dire che questo progetto è molto legato all’Italia. È la dimostrazione che l’Italia ha tutte le risorse per partecipare a pieno titolo all’esplorazione spaziale da terra. È davvero un’impresa straordinaria. Stiamo compiendo un passo fondamentale verso una più ampia comprensione delle leggi che governano l’Universo. E forse anche verso l’espansione della nostra visione del mondo.
Anna Maria Bernini, ministro per l’Università e la Ricerca
Ska, nel 2021, ha assegnato oltre 40 contratti per un valore superiore a 150 milioni di euro. Quest’anno nuovi contratti per 300 milioni di euro. Il progetto iniziale si è focalizzato sullo sviluppo del software, appaltando società di servizi professionali. Tutto per il sostegno alla supervisione della costruzione e l’acquisto dei componenti utili. Per l’inaugurazione si è dato il via alla costruzione delle infrastrutture in Australia e Sudafrica e alla produzione delle antenne a media e bassa frequenza. I contratti assegnati finora superano i 450 milioni di euro.
I primi lavori dovrebbero avere conclusione nel 2028. Nei prossimi 50 anni tutto il mondo avrà a disposizione l’Osservatorio Ska per rispondere a interrogativi sui primi decenni di vita dell’Universo. Inoltre, per studiare l’astrofisica e tutte le relative branche. La natura dell’energia oscura riguarda più del 70% dell’universo. Sarà, inoltre, messa alla prova la teoria della relatività e saranno analizzati eventuali segnali alieni.