In questo approfondimento, dopo pochi giorni è vero, proveremo a dare una risposta in base a quello che i giocatori competitivi stanno avendo modo di provare in questi giorni, ma prima un piccolo passo indietro, al fine di dare anche al lettore meno abituato all’argomento qualche cenno sul competitivo di Pokémon.
Il mondo del competitivo Pokémon, è molto capillare anche se talvolta poco conosciuto nella sua organizzazione. Play!Pokémon da ormai ben 15 anni sta organizza con cadenza annuale tornei di varia dimensione, dal torneo locale che ognuno di noi può trovare alla fumetteria vicino casa, al grande torneo mondiale, culmine della stagione torneistica annuale, in alcune fra le più grandi e belle città del mondo. Quest’anno ad esempio, Scarlatto e Violetto vivranno la loro apoteosi a metà Agosto in quel di Yokohama, con il primo mondiale in sol levante.
A caratterizzarne ogni stagione, sono le diverse regole di gioco, che cambiano in base al titolo sul quale si svolgono i tornei, ossia gli ultimi giochi usciti del brand e la loro eventuale meccanica competitiva. Dalla Mega Evoluzione, alle Mosse Z alla Dynamax, oggi è proprio il turno della Teracristallizzazione, che permette di poter cambiare tipologia ad uno dei propri Pokémon, previa decisione di essa prima dell’inizio della contesa.
Senza entrare nel dettaglio del suo funzionamento tridimensionale, con acquisizione di potenza offensiva e cambio totale invece di tipologia difensivamente parlando, come detto, il timore, paventato dai più durante la campagna marketing di una randomicità diffusa, sta fortunatamente per gli appassionati di competitivo, giocatori o spettatori che siano, perdendo sempre più credibilità.
La randomicità, da sempre nemica di ogni gioco competitivo che voglia mettere al centro l’abiltà, con questa meccanica, si temeva potesse annidarsi nel cambio di tipologia repentina ed imprevedibile per l’avversario.
In soltanto pochi giorni dal lancio dei titoli, si sono susseguiti già numerosi tornei, tutti non ufficiali, in quanto il circuito VGC (Video Game Championship, cosi si chiama il circuito competitivo videoludico di Pokémon) ripartirà il 1 di Gennaio, ma già sufficienti a raccontarci quanto invece, Teracristallizzare un Pokémon in una tipologia troppo fantasiosa, possa non essere sulla lunga distanza, una strategia vincente. Inoltre sta funzionando particolarmente bene il principio di autoregolazione secondo il quale il Pokémon che Teracristallizza in una o una delle due tipologie da lui già padroneggiate, riceva un boost in termini di same type attack bonus (STAB) maggiore, nello specifico un x2, rispetto all’acquisizione una tipologia estranea, andando a ricevere un bonus di solo 1,5 invece del raddoppiamento. Un trade off che sta pagando, poiché per sfruttare a pieno la Teracristallizzazione si sta scegliendo spesso e volentieri un Teratipo nativo del Pokémon in questione rinunciando quindi all’effetto sorpresa.
Non mancano è vero esempi di Teracristallizzazioni per tipi diversi alla tipologia nativa, ma stanno diventando già comuni e riconoscibili sin dai primi giorni di lotte competitive. Se vedrete un Dragonite nella squadra avversaria, probabilmente, se avrete seguito un po’ il metagame, vi potrete legittimamente aspettare una Teracristallizzazione Normale, per sfruttare la sinergia con Extrarapido. Se incontrerete invece un Luna Ruggente (forma Paradosso di Salamence) probabilmente lo scoprirete di tipo Acciaio, per andare a trasformare la propria debolezza a Folletto in una resistenza.
Insomma, come al solito sarà la pratica a definire quello che potremo o non potremo aspettarci, e sicuramente non mancheranno episodi di isterico stupore, scoprendo il Teratipo da “numero 10” del nostro avversario, ma saranno probabilmente casi limite e limitati alla pratica utile del confronto in BattleSpot, ma comunque meno efficaci ai tornei, laddove vige la sacra legge della meglio delle 3 e dove quindi le informazioni assimilate hanno la meglio sull’effetto sorpresa.