Il Dipartimento dell’Agricoltura del Governo statunitense ha aperto un’indagine su Neuralink, la startup di Elon Musk impegnata nello sviluppo di un chip da impiantare sul cervello per creare un’interfaccia uomo-macchina. L’accusa è gravissima: durante i test, in soli quattro anni Neuralink avrebbe causato la morte di 1.500 animali.
Il sospetto è che Neuralink abbia sistematicamente violato le norme a tutela del benessere degli animali. Sospetto alimentato dalle testimonianze di alcuni ex dipendenti della startup, che hanno accusato il management di aver iniziato la sperimentazione sugli animali troppo presto, sottoponendoli a sofferenze ingiustificate ed evitabili.
Sebbene si tratti indubbiamente di un duro colpo per la reputazione di Neuralink, queste accuse vanno prese con le giuste cautele. «Il numero degli animali uccisi durante gli esperimenti è impressionante – scrive il magazine Engadget – ma non significa automaticamente che Neuralink abbia violato la legge». Neuralink ha superato senza problemi diverse ispezioni condotte dal Dipartimento dell’Agricoltura che, tra le altre cose, si occupa di far rispettare le norme sulla sicurezza e sul benessere degli animali.
Nel corso di una sua inchiesta su Neuralink, l’agenzia di stampa Reuters ha ottenuto diversi documenti della startup, incluso un rapporto sulla morte di 86 maiali e due scimmie. Numerosi test – riporta Reuters – sono falliti per colpa di errori umani e, di conseguenza, è stato necessario ripeterli, aumentando il numero di animali morti nella fase di sperimentazione. In un altro rapporto si menziona come due maiali siano stati soppressi perché i ricercatori avevano installato il chip sulla vertebra sbagliata dell’animale.
Errori che potrebbero essere causati dal clima di urgenza creato dallo stesso Elon Musk. “Dovete lavorare come se aveste una bomba con un timer attaccata sulla testa”, aveva scritto in una email inviata a tutti i dipendenti. Mentre in un’altra si era lamentato della lentezza dei ricercatori, linkando un articolo di giornale che parlava dei successi di un team di ricerca rivale.
Solamente la settimana scorsa Neuralink ha tenuto un evento dedicato agli ultimi risultati ottenuti. In quell’occasione Elon Musk ha annunciato l’intenzione di iniziare i primi test sugli esseri umani entro i prossimi sei mesi. Inutile specificare che l’indagine aperta dall’USDA potrebbe costringere la startup a rivedere i suoi obiettivi.