Gilad Stern, del Centro educativo dell’Autorità israeliana per le antichità, mentre faceva da guida a degli alunni di terza media durante un’escursione archeologica ad Azor, pensava di aver trovato un giocattolo particolare: “All’inizio ho pensato che fosse un giocattolo che giaceva nella terra, ma una voce interiore mi ha detto: “Raccoglilo e giralo!”. Sono rimasto sbalordito!”. È rimasto sbalordito perché quello che aveva tra le mani era un sigillo di 3 000 anni fa. Il sigillo rappresenta probabilmente il conferimento della legittimità a un sovrano locale; infatti, ha uno scarabeo inciso sulla sua superficie e una scena che ritrae un faraone sull’altro lato. Lo scarabeo inciso ricorda la morfologia del comune scarabeo stercorario. Gli antichi egizi consideravano il gesto del piccolo scarabeo, che rotola una palla di sterco grande il doppio della sua dimensione dove ripone la sua futura prole, come l’incarnazione della creazione e della rigenerazione, simile al gesto del Dio Creatore.
Secondo il dottor Amir Golani, specialista dell’Autorità israeliana per le antichità, nel periodo dell’Età del Bronzo, “lo scarabeo era usato come sigillo e simbolo di potere e status. Poteva essere inserito in una collana o in un anello. È fatto di faience, un materiale silicato ricoperto da uno smalto verde-bluastro. Potrebbe essere caduto dalle mani di un’importante figura di autorità che passava nella zona, oppure potrebbe essere stato deliberatamente sepolto nel terreno e altri oggetti sono venuti in superficie dopo migliaia di anni. È difficile determinare l’esatto contesto originario”. “Nella parte inferiore, piatta, del sigillo dello scarabeo è raffigurata una figura seduta su una sedia, di fronte alla quale si trova una figura in piedi il cui braccio è sollevato rispetto a quello della persona seduta. La figura in piedi ha una testa allungata, che rappresenta la corona di un faraone egiziano. È possibile che qui si veda un’istantanea di una scena in cui il faraone egiziano conferisce l’autorità a un suddito cananeo locale.
“Questa scena riflette fondamentalmente la realtà geopolitica che prevaleva nella terra di Canaan durante la tarda età del bronzo (1500-1000 a.C.), quando i governanti cananei locali vivevano (e talvolta si ribellavano) sotto l’egemonia politica e culturale egiziana”, spiega il dottor Golani. Questo suggerirebbe che il sigillo appartiene alla tarda età del bronzo, quando l’Impero egiziano governava i cananei locali.