Un farmaco prescritto principalmente per i problemi cardiaci, lo spironolattone, si è dimostrato promettente come trattamento per il disturbo da uso di alcol. Combinando i dati degli esperimenti sugli animali con le osservazioni sugli esseri umani, gli autori di un nuovo studio hanno scoperto che il farmaco riduce l’assunzione di alcol in diverse specie, con gli effetti maggiori osservati nei soggetti dipendenti dall’alcol. L’ispirazione per lo studio è venuta da una ricerca precedente sull’alcolismo che ha evidenziato il ruolo di un ormone chiamato aldosterone. Nelle persone affette da dipendenza, livelli più elevati di aldosterone sono stati associati ad ansia, desiderio ossessivo, astinenza da alcol e aumento del consumo di alcol.
È interessante notare che lo spironolattone è noto per bloccare i recettori dell’aldosterone e viene somministrato per contrastane gli effetti e trattare l’accumulo di liquidi in seguito a insufficienza cardiaca. Per verificare se lo spironolattone contribuisca anche ad alleviare i sintomi dei disturbi associati all’alcolismo, i ricercatori hanno somministrato il farmaco a topi e ratti resi dipendenti dall’alcol. In entrambe le specie è stato osservato un effetto dose-dipendente: più spironolattone veniva somministrato agli animali, meno bevevano.
Rivolgendo l’attenzione agli esseri umani, i ricercatori hanno analizzato i dati del sistema sanitario degli Stati Uniti per verificare i cambiamenti nel consumo di alcol tra coloro ai quali era stato prescritto lo spironolattone, per un minimo di 60 giorni continuativi. In totale, gli autori dello studio hanno confrontato 10.726 persone esposte allo spironolattone, con risultati molto incoraggianti.
Utilizzando la scala AUDIT-C (Alcohol Use Disorders Identification Test-Consumption) per valutare i livelli di consumo di alcol, i ricercatori hanno riscontrato che coloro che erano classificati come bevitori pesanti, hanno ottenuto una riduzione di 0,47 punti in più rispetto ai soggetti non esposti, dopo il trattamento con lo spironolattone. In media, i punteggi relativi all’assunzione di alcol sono diminuiti di 0,17 punti in più tra coloro che hanno ricevuto il farmaco.
“Combinando i risultati di tre specie e di diversi tipi di studi, e vedendo poi delle somiglianze in questi dati, abbiamo la certezza di essere di fronte a qualcosa di potenzialmente importante dal punto di vista scientifico e clinico”, ha spiegato l’autore dello studio Lorenzo Leggio, del National Institute on Drug Abuse Intramural Research Program del National Institutes of Health di Baltimora, in un comunicato. “Questi risultati supportano ulteriori studi sullo spironolattone come potenziale trattamento per il disturbo da uso di alcol, una condizione medica che colpisce milioni di persone”.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Molecular Psychiatry.