È una domanda molto frequente: perché gli uccelli migrano? Che ci credi o no questa questione non ha mai ricevuto una risposta convinta da parte degli scienziati. Nonostante sia al centro delle ricerche naturalistiche dall’alba dei tempi, ancora non sappiamo come mai gli uccelli decidono di intraprendere questo difficile percorso.
Si tratta di un viaggio di andata e ritorno in cui il volatile si sposta cercando un ambiente che sia più affine alle sue condizioni. Certi habitat in alcune stagioni sono infatti sfavorevoli per nutrirsi e allevare i piccoli appena nati. Proviamo a vedere quali sono le risposte dei ricercatori per spiegare questo affascinante fenomeno.
Migrazione, le ricerche
Come abbiamo accennato, uno dei comportamenti più complessi e difficili da decifrare in natura è proprio quello della migrazione. Il volatile si sottopone a un cambiamento profondo, che comporta un continuo adattamento fisiologico e morfologico.
In questo modo sfrutta tutti i fattori ambientali presenti sul globo, in particolare quelli che riguardano il clima. Il fenomeno coinvolge però anche il campo cognitivo degli animali, che riescono ad apprendere le mappe, come hanno scoperto recentemente alcuni biologi.
Dietro alla migrazione si scopre tutto il fascino degli uccelli, che grazie a questo percorso mettono in atto tutte le loro straordinarie qualità, tra le quali troviamo anche la memoria lungo termine, le numerose interazioni sociali e la capacità di mantenere precisi punti di riferimento guardando la Terra dall’alto.
Un esempio sono i passeri cosiddetti dalla corona bianca, che originari del Canada e dell’Alaska, si spostano negli Stati Uniti e Messico durante l’inverno, dove riescono a trovare frutti, semi ed erba di cui nutrirsi.
Quali specie migrano?
Anche se sono tanti gli uccelli che migrano, non tutte le specie e decidono di spostarsi da una tappa all’altra. La maggior parte delle specie dei volatili effettua migrazioni prevedibili, questo vuol dire che tutti gli anni alla stessa ora si spostano nella medesima località.
I ricercatori chiamano questo tipo di spostamento “obbligato”, ed è proprio il caso dello zigolo canipero, un uccello di colore nero che insieme al culibianco e al piovanello maggiore si sposta tutti gli anni nello stesso luogo effettuando un tragitto prevedibile.
Altre specie invece si muovono in migrazioni che chiameremo “facoltative”. Questo vuol dire che di anno in anno si sposteranno in diverse località, e raramente torneranno in un luogo in cui sono già stati.
Tra gli uccelli che preferiscono questo tipo di migrazione troviamo l’alzavola grigia, il cavaliere fasciato, il lucherino delle pinete e la civetta capogrosso.
Un viaggio faticoso
Quanto costa a livello energetico la migrazione? Immagina di volare per ore mantenendo la stessa distanza tra un uccello e l’altro, mangiando quando capita cercando di tenere la velocità costante. Gli uccelli, per intraprendere questo faticoso viaggio, si preparano per molti giorni mangiando in modo da accumulare molto grasso nel corpo.
Fortunatamente, alcuni aspetti di questo comportamento sono predeterminati: questo vuol dire che la direzione, la distanza e l’orario di partenza sono insiti nell’animale che sa a livello di indole dove dovrà andare e quando dovrà partire. Nonostante sembri un comportamento di gruppo, per ogni uccello la migrazione è un’esperienza unica, che in base all’età richiede un apprendimento diverso e sfide mai affrontate prima d’ora.
Ci sono uccelli che non migrano?
Abbiamo accennato prima che sebbene molti uccelli preferiscano spostarsi da una parte all’altra del mondo, ci sono anche specie che decidono di non migrare, i cosiddetti “permanenti”.
Perché questi uccelli non hanno bisogno di fare trasloco? Una delle risposte più ovvie è quella del cibo. I ricercatori hanno scoperto che ci sono volatili che non hanno bisogno di trovare nuovo cibo da un’altra parte del mondo, perché hanno risorse disponibili per tutto l’anno nello stesso posto. Tra questi citiamo i ciuffolotti messicani, i mangiaformiche e le starne.
Perché si muovono in gruppo
Tra le domande più frequenti quando si guarda il cielo, via quella di chiedersi come mai gli uccelli preferiscano muoversi in gruppo. Di frequente possiamo ammirare le meravigliose coreografie che questi animali compiono spostandosi per lunghe distanze.
La sincronia con la quale volteggiano per aria è stupefacente, ma come mai formano alcuni tipi di figure? Una delle risposte più plausibili è quella di proteggersi da altri predatori. Viaggiando in gruppo, infatti, possono essere più sicuri nel difendersi dai rapaci che li vogliono catturare.
Gli uccelli si muovono in poi in diversi momenti della giornata. Ogni gruppo decide quando partire e la maggior parte delle volte si alzano da terra durante la notte, poiché in questo momento del giorno fa più fresco e si sprecano meno energie.
Quando fa buio, è anche minore il rischio di incontrare pericolosi predatori poiché più difficilmente si può essere notati. Nonostante questo, esistono però molte specie come le gru o le oche che preferiscono migrare durante il giorno, come spesso vediamo dagli splendidi documentari che mostrano questi meravigliosi animali in viaggio verso altri confini.
- Perché gli uccelli migrano? (kodami.it)