Il riso è l’alimento più consumato al mondo. Per trovare modi più vantaggiosi di produrre questo cereale se ne sono studiate ulteriori varietà. Si tratta di tipi che possono crescere in acqua salata o essere piantati solo una volta ogni cinque anni (invece che due volte all’anno). Questa seconda varietà è riso perenne che è ibrida permettendo agli agricoltori di lavorare meno e guadagnare di più.

Un modo per mantenere alta la qualità del terreno e usare meno fertilizzanti. La semina del riso è costosa e quindi farla una volta ogni cinque anni permette di risparmiare tempo e denaro. Il riso perenne fa risparmiare lavoro, semi e fertilizzanti. Non si usano neanche combustibili fossili, quindi si fa un’agricoltura meno inquinante.

Un aumento dei profitti si attesta quindi dal 17% al 161%, è superiore rispetto al riso annuale. Una pecca però è la formazione dei funghi e patogeni, visto che il riso perenne non viene arato. Gli insetti possono restare nella stoppia dopo la semina e i virus essere trasmessi ai germogli fino alla primavera successiva. Nel riso perenne quindi bisogna usare uno o due trattamenti di erbicidi in più rispetto al riso annuale. Altro svantaggio è che quando si arriva a riseminare dopo cinque anni di raccolto, il lavoro degli agricoltori è molto più duro. Le radici sono ancor più in profondità nel terreno.